Il numero di donne impiegate nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni è notevolmente aumentato negli ultimi anni. A dirlo sono i dati Istat che parlano di un aumento sia come forza lavoro che come percentuale di incarichi dirigenziali. In aumento anche le donne laureate in materie specifiche. Tutto ciò favorisce quindi l’inserimento delle “quote rosa” in un contesto lavorativo che fino a una decina di anni fa era prettamente maschile. C’è ancora molto da fare per abbattere il gender gap, ma è pur vero che in alcune aziende come Impredo la componente femminile è numerosa e ricopre incarichi diversificati: dalla gestione amministrativa ai cantieri.
La crescita delle donne nel settore costruzioni

Circa cinque anni fa le donne impiegate nel settore delle costruzioni rappresentavano circa il 3%, un dato che solo pochi anni dopo si era già raddoppiato (6%). Inoltre, nel 2016 le donne dipendenti nell’edilizia avevano nel 68% dei casi un ruolo da impiegate, mente il 4,5% era operaria. Oltre 3mila erano invece le imprenditrici edili, appena il 14,4% delle lavoratrici autonome.
Oggi questi numeri stanno subendo una crescita costante. Se da una parte è vero che le donne sono state penalizzate, lavorativamente parlando, nel periodo della pandemia, è pur vero che il settore dell’edilizia ha superato la crisi di alcuni anni fa e proprio grazie agli incentivi dei Superbonus ha conosciuto una forte espansione dallo scorso anno, e questo ha portato a un maggior numero di assunzioni sia di donne che di giovani. A favorire l’inserimento femminile nel comparto edilizio anche il titolo di studio. Le donne, infatti, a differenza degli uomini raggiungono più spesso il traguardo della laurea, e sono tante a scegliere un indirizzo di studio specifico e tecnico come ad esempio ingegneria edile (56,2%, dati Almalaurea), ma anche architettura e materie affini. Leggi anche: Impredo: Campione della Crescita 2022Il ruolo delle donne nell’edilizia
Il mondo delle costruzioni è un settore trainante per il nostro Paese, e ha avuto un ruolo importante nella ripartenza post pandemia in particolare dal primo semestre del 2021. Proprio in un contesto che sta subendo una forte espansione, le competenze e le attitudini femminili possono dare un contributo specifico e notevole. Le donne che lavorano nei cantieri e che sono entrate come stagiste per poi proseguire la carriera hanno dimostrato grande efficienza.
Secondo lo studio McKinsey-Cerved la presenza femminile ha portato un risultato positivo nel mondo del business, perché ne ha migliorato le performance, soprattutto in quelle aziende con a capo le donne. A far bene all’ambiente lavorativo è l’eterogeneità e la diversità, che consente un confronto e una crescita. Si presume che entro il 2030 la presenza delle donne in ambienti di lavoro prettamente maschili posso aumentare se non addirittura allinearsi. Il gender gap, quindi, potrebbe ridursi con maggiore velocità rispetto quanto avvenuto nei decenni precedenti, ma è necessario investire in formazione, inclusività, rivoluzione culturale e una educazione all’uguaglianza di genere.L’esempio di Impredo
Tra le società che più investono nel personale femminile e giovanile c’è sicuramente Impredo, azienda con una lunga esperienza nel campo edilizio, che ha nel suo gruppo di lavoro diverse professioniste impiegate sia in compiti amministrativi che di progettazione, con mansioni di responsabilità nella gestione dell’azienda e dei cantieri.
Leggi le interviste realizzate a Barbara Delle Ventura (HR e sicurezza) e a Valentina Longo (Project Manager).