Competenze, esperienze e lavoro di squadra. Sono queste tre caratteristiche a fare la differenza per Cristiano Furci, project manager in Impredo da quasi tre anni. «Ho la fortuna di essere in una società che permette a me e ai miei colleghi di poter crescere ogni giorno – spiega Furci –, di lavorare su progetti importanti e poi la differenza la fa il team. Noi siamo un bel gruppo, Impredo investe molto sulle persone, e solo così si possono raggiungere grandi risultati. Ognuno mette al servizio dell’impresa le proprie competenze ed esperienze, unendo questi aspetti, confrontandosi e avendo l’appoggio degli altri si riescono a superare anche le difficoltà. E tutto ciò vale sia tra noi di Impredo, che con i professioni delle società con cui collaboriamo. L’obiettivo alla fine è unico per tutti, ed è quello di ottenere il risultato migliore».
La crescita in Impredo è possibile perché ci si occupa di commesse sempre diverse e di alto livello «In questo momento – aggiunge il project manager Furci – ci stiamo occupando della ristrutturazione della nuova sede dell’ambasciata dell’Azerbaigian in zona piazza Bologna a Roma. Si tratta di un edificio sottoposto a vincolo, finiture e design di pregio, materiali di qualità. Poi abbiamo concluso da poco la demolizione di un edificio in centro e la ristrutturazione dell’hotel Villa Pamphili, un’altra opera di alto livello. Questi interventi così diversi tra loro ci permettono di misurarci ogni volta con qualcosa di nuovo. Sono commesse importanti, e ci relazioniamo con fornitori, tecnici e professionisti di spessore, per noi è motivo di grande crescita personale e lavorativa». Il project manager è un ruolo complesso e di responsabilità, perché ha il compito di portare a termine una commessa e un contratto. «Il project manager è una figura a tutto tondo con un incarico di responsabilità nella gestione della commessa – illustra Furci –, una volta chiuso e definito un contratto di appalto. Lavora a stretto contatto con il responsabile del cantiere e dell’ufficio acquisti, interfacciandosi con le imprese collaboratrici e con il committente». Cristiano Furci, con in tasca un diploma di geometra e una laurea di primo livello in architettura (una passione ereditata in parte dal papà falegname), si è formato prima nel settore della progettazione e poi nella direzione dei lavori. «In pratica prima di arrivare in Impredo mi sono trovato per più di otto anni dall’altra parte del campo, ovvero quella del committente avendo lavorato nel team di Direzione Lavori. Questo mi ha permesso però di approcciarmi al ruolo di project manager con in modo diverso: quello di conoscere anche l’altro punto di vista e le esigenze del committente. Credo che questo mi dia un punto di vista alternativo. Il ruolo del project manager mi piace molto, si riescono a vivere a fondo tanti aspetti di questo lavoro». Mi piace viaggiare e sono un appassionato di cucina ed enogastronomia, che rappresenta una delle massime espressioni culturali di un luogo, oltre ovviamente all’architettura. Mi piace esplorare i territori andando alla scoperta dei luoghi di produzione come anche dei quartieri storici di una città, un binomio tra architettura e gastronomia. Perché la curiosità e l’osservazione sono due molle imprescindibili in qualsiasi lavoro. Per saperne di più su Impredo