Secondo il rapporto dell’Associazione nazionale costruttori edili, il settore delle costruzioni conferma il percorso di crescita intrapreso a inizio del 2021, dopo la battuta d’arresto registrata nell’anno della pandemia. La stima dell’Ance per lo scorso anno è di un significativo incremento del +16,4% in termini reali, derivante da aumenti generalizzati in tutti i comparti. Merito sicuramente del Superbonus e degli altri bonus statali messi in campo dal governo italiano nel complicato biennio che ci stiamo lasciando alle spalle. Rispetto al 2019, il rapporto registra una crescita del +9,1% “a conferma che le costruzioni si sono avviate verso una graduale ripresa” si legge nel documento. Considerando il complesso del 2021, la produzione delle costruzioni ha recuperato pienamente non solo la flessione del 2020, ma risulta superiore del 14,3% al livello registrato nel 2019. Aumentano i permessi di costruire riferiti ai primi 9 mesi del 2021, con una crescita del 28% nel comparto residenziale e del 19,5% negli altri comparti.
Mastri 4.0, promossa da Impredo in collaborazione con Edilcassa, attraverso Prevenzione Formazione Lazio (Pfl), forma giovani aspiranti professionisti del settore dell’edilizia nei settori carpenteria, muratura, impiantistica idraulica ed elettrica, decorazione e falegnameria.
«Il futuro dell’edilizia in Italia - conclude D’Orazio - passa attraverso la formazione ed è nostro compito, come imprenditori del settore, costruire i professionisti di domani»
Le previsioni per il 2022
Restano però le difficoltà. Il rapporto dell’Osservatorio di Ance segnala infatti, per il 2022, l’insorgere di “alcune importanti criticità che rischiano di compromettere la ripresa”. A cominciare dagli incrementi dei prezzi dei principali materiali da costruzione che, si legge nel rapporto, “potrebbero comprimere gli investimenti previsti per l‘anno in corso, sia nel settore privato, sia con riferimento alle gare pubbliche”. I costruttori edili mettono in guardia però anche su “le forti limitazioni introdotte alla normativa sui bonus edilizi con il recente decreto Sostegni-ter, che hanno bloccato gli investimenti nei primi mesi del 2022” che contribuirebbero a frenare il settore dell’edilizia. La previsione di Ance per il 2022 è dunque di una produzione edilizia “sensibilmente inferiore a quanto potenzialmente prevedibile sulla base delle regole preesistenti”.Mancano i professionisti dell’edilizia
Il rapporto segnala anche il preoccupante fenomeno del mismatch fra domanda e offerta di lavoro nel settore edilizio, aumentato di ben 12 punti percentuali. Cita i dati Excelsior 2021, secondo i quali nelle costruzioni ben il 40% dei profili richiesti è di difficile reperimento; prima della pandemia (2019) lo stesso rapporto era del 28%. Per alcune figure professionali la difficoltà di reperimento è molto più elevata della media, tanto da farle inserire nella top 30 dei profili più ricercati: ne sono un esempio gli “installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione” (57,2%) e i tecnici ed elettricisti relativi a costruzioni civili (quota vicino al 55%). «Quest’ultimo aspetto è fra i più preoccupanti sul medio termine» dichiara Daniele D’Orazio, Amministratore unico di Impredo, commentando i numeri presentati dall’Osservatorio dell’Ance. «Da tempo anche noi di Impredo constatiamo una carenza di personale specializzato nel settore edilizio da impiegare nei nostri molti cantieri - prosegue - ed è per questo che nei mesi scorsi abbiamo fondato Mastri 4.0, una scuola dei mestieri edili per avvicinare ragazzi e ragazze a professioni antiche e di gloriosa tradizione percepite spesso come lontane dalle nuove generazioni».