Agosto per me è sempre stato un mese di bilanci. Festeggio infatti il mio compleanno il 9 agosto (oggi compio 40 anni!) e questi giorni dell’anno sono per me, sin da quando ero ragazzo, quelli in cui guardarsi indietro, mettere in fila quanto di buono era stato fatto, celebrare i successi e i traguardi, ma anche valutare con consapevolezza gli errori e provare ad aggiustare il tiro.
Agli errori in particolare devo molto, perché sono quelli che mi hanno fatto crescere e che mi hanno permesso oggi di guidare una bellissima azienda, fatta di persone professionalmente e umanamente straordinarie, che per me è prima di tutto una famiglia.
Gli errori, dicevo. All’inizio della mia carriera ne commisi uno bello grosso: voler imitare il comportamento professionale di mio zio, che allora era il mio capo. In lui vedevo l’esempio di una leadership forte e autorevole; la sua durezza, la sua capacità accentratrice, l’idea dell’uomo solo al comando erano per me l’esempio da seguire.
Fino a quando una mattina entrai nel suo ufficio con sottobraccio una pila di fogli sui quali avevo lavorato per settimane e nei quali era esposto per filo e per segno un progetto imprenditoriale che avrebbe determinato la crescita della sua azienda. Feci la mia presentazione, illustrai i numeri e i benefici, non nascosi gli eventuali ostacoli, ma seppi spiegare anche le enormi opportunità. Avvertii lungo la spina dorsale un rush di adrenalina che in seguito avrei provato spesso davanti a una nuova sfida imprenditoriale. Alla fine della presentazione ero al settimo cielo. Durò un paio di secondi. «No» fu la risposta secca e veloce di mio zio. Gli chiesi spiegazioni di quel rifiuto. Me le diede. Non mi convinse.
Intrapresi allora un mio viaggio introspettivo alla ricerca di risposte. Chi volevo diventare? Cosa volevo costruire? E come volevo farlo? Qual era la mia natura? È da quelle domande, da quel viaggio dentro me stesso, che è iniziato tutto. Da lì è nata Impredo. Dalla volontà di creare qualcosa che fosse più grande di me, che fosse in grado di trascendermi; un’azienda dove poter esercitare una leadership condivisa, dove non ci fosse spazio per individualismi ed egotismi, dove l’ambizione a crescere e ad essere apprezzati dal mercato passasse da ciascun elemento della squadra, dai manager fino agli operai, perché sentirsi parte di un progetto significa sapere di lavorare perché quel progetto abbia successo.
Impredo è stata costituita nel 2014. In questi 8 anni moltissimo è cambiato. Siamo partiti con 10 dipendenti e un milione di fatturato. Oggi diamo lavoro a oltre 100 professionisti, collaboriamo con decine di aziende partner e abbiamo costruito una reputazione solida grazie a decine di interventi edilizi ambiziosi. Nei primi 6 mesi del 2022 abbiamo fatturato 25 milioni di euro, chiuderemo l’anno a 60 milioni. E nel 2023 l’obiettivo è portare il fatturato a 100 milioni.
Una crescita così veloce e importante però ha bisogno di essere accompagnata dalla capacità di evolversi e di rispondere alle richieste del mercato. Per questo vogliamo allargare la nostra squadra sia con nuove assunzioni di professionisti e manager del real estate esperti e dall’alto standing, sia avviando una selezione di aziende partner in grado di operare in sinergia con Impredo. Presentare la propria candidatura è facile ed è possibile farlo direttamente sul nostro sito web (link pagina lavora con noi).
Impredo sta cambiando. Sta crescendo. E questo è il mio traguardo professionale più importante.