Il nuovo condominio: edifici costruiti in modalità cohousing
Uno spazio per lo smart working, una palestra, un'area gioco e una relax: sono un esempio di luoghi da condividere per un nuovo modello di vivere il condominio. Il cohousing – ovvero la condivisione di servizi e spazi comuni da parte di chi vive in realtà abitative private – è sempre più presente nella progettazione e realizzazione di nuovi condomini.
Il cohousing ha origine in Danimarca verso la fine degli anni '70. Un decennio più tardi arriva negli Stati Uniti e successivamente, a piccoli passi, anche il resto dell'Europa accoglie questo nuovo modo di costruire residenze.
Un nuovo concetto di abitare che oggi ha preso piede in Italia. Il condominio si evolve e cambia: la condivisione degli spazi permette una nuova socializzazione che si traduce in una soddisfazione personale ed anche in un risparmio economico.
Le città di oggi, infatti, hanno portato, nella maggior parte dei casi, all’alienazione dell’individuo piuttosto che alla creazione di comunità, alla separazione piuttosto che all’inclusione. Gli spazi condivisi possono aiutare a ribaltare questa realtà e rappresentano un'occasione che non ha eguali. Spazi che hanno la forza di aggregare, di combattere la solitudine, di far sentire chi li abita parte reale di una comunità senza perdere la propria privacy e, che non guasta certo, tutto tradotto anche in un risparmio economico e di tempo da dedicare ai propri interessi.
Una nuova idea di abitazione
Quasi illimitata è la scelta dei servizi che possono includere locali ad uso lavanderia, zone ricreative, palestre, spazi connessi alla rete ed attrezzati per l’home working. Non mancano neanche condomini con sale cinema o terrazze attrezzate dove poter organizzare piccoli eventi.
Un esempio attuale di condominio con spazi condivisi è Casa Maggiolino, la costruzione che Impredo sta portando a termine nel quadrante Est di Roma: un edificio di 98 unità immobiliari con annessi servizi in pieno stile cohousing.
https://www.impredo.it/portfolio/via-del-maggiolino/
Un nuovo condominio che prevede terrazze attrezzate con area barbecue e solarium, uno spazio per lo smart working, la zona fitness, una relax e lo spazio esterno con giardino e giochi per bambini.
L’abitare del futuro è green e condiviso
“Dalla smart home alla sharing home – dichiara Daniele D’Orazio, fondatore e amministratore di Impredo – una piccola diramazione dell’economia condivisa (sharing economy) che così fa il suo ingresso anche nelle nostre abitazioni”.
Gee e MADE expo: il futuro è delle smart city
Sono diversi gli appuntamenti dell’Expo che non si possono perdere nel 2023, a partire da GEE (Global Elevator Exhibition), fiera dedicata ad ascensori, scale e tappeti mobili e MADE expo, fiera dedicata alle innovazioni tecnologiche del mondo dell’architettura e delle costruzioni.
La città che ospiterà gli eventi sarà Milano, centro di connessioni e cosmopolita. Entrambi gli eventi fanno capo a una serie di manifestazioni legate al mondo delle smart city. I progetti proposti, le innovazioni e le idee sviluppate vertono verso quella che è una necessità legata al rinnovamento urbano, che passa dalla realizzazione di edifici più sicuri, accessibili e confortevoli, a favore di un mondo sempre più sostenibile.
GEE, proposte per il rinnovamento urbano
GEE (Global Elevator Exhibition), l’evento dedicato alla mobilità orizzontale e verticale, si svolgerà presso la Fiera Milano (Rho) dal 15 al 17 novembre 2023. Focus dell’evento sono le novità che riguardano l'industria degli ascensori, tappeti mobili, scale mobili e componenti dagli standard tecnici elevati.
L’evento nasce dall’esigenza di offrire soluzioni e prodotti in grado di costruire il volto delle smart city grazie alle innovazioni tecnologiche dal respiro internazionale. L’evento è progettato per essere una vetrina su uno dei comparti che maggiormente incide sul rinnovamento urbano. Basti pensare che la ELA (European Lift Association) nel 2021 ha reso noto che in Europa si contano 6,4 milioni di ascensori, mentre le scale mobili sono oltre 157.000 e con il passare degli anni aumentano sempre di più. L’Italia è il secondo paese (in prima linea troviamo la Cina) per export nel mondo per quanto riguarda il settore di ascensori e scale mobili con un valore di 2,3 miliardi e il 42% del fatturato deriva dalle vendite all’estero. Il settore è estremamente sensibile a quelli che sono i cambiamenti in atto e che riguardano in primis il contenimento delle spese energetiche.
Il pubblico di interesse di GEE è composto da architetti, progettisti, imprese di costruzioni, professionisti del real estate e della manutenzione. Obiettivo dell’evento è accompagnare le aziende nello sviluppo del concetto di “città smart”
MADE Expo, nuove opportunità di smart building
Tra i più importanti eventi dedicati alle smart city che si terranno in contemporanea con GEE, c’è MADE expo, evento leader in Italia per il settore delle costruzioni, dello smart building e della sicurezza che si terrà presso la Fiera Milano (Rho) dal 15 al 18 novembre 2023.
La manifestazione propone una doppia chiave di lettura per il mondo dell’architettura e delle costruzioni, poiché intende accompagnare i soggetti interessati nel passaggio da Work in Progress (lavori in corso, richiamo al mondo del cantiere edile) a Work for Progress (lavorare per il progresso). L’evento offre quindi un’opportunità di integrazione tecnologica che caratterizza lo sviluppo di edifici e città intelligenti.
Per questo motivo, MADE expo è strutturata su due diversi livelli, ai quali corrispondono due saloni: Costruzioni e Involucro.
Il primo livello, Costruzioni, espone prodotti che mirano al miglioramento del comfort abitativo grazie all’utilizzo di nuovi strumenti, prodotti e soluzioni con i quali realizzare edifici sicuri e sistemi costruttivi innovativi.
Costruzioni si divide nelle seguenti categorie:
● Progettazione, BIM e Software - Servizi
● Strutture e Sistemi costruttivi
● Ingegneria civile e Infrastrutture
● Attrezzature e Sicurezza per il cantiere
● Riqualificazione energetica, Isolamento e Comfort
● Rivestimenti e Finiture per interni ed esterni
● Integrazione edificio impianto
Il secondo livello, Involucro, ha come obiettivo la definizione delle performance degli edifici tenendo in considerazioni alcuni criteri fondamentali, quali l’efficientamento energetico o l’abbattimento dell’inquinamento acustico.
Questo spazio è dedicato quindi alle componenti tecniche dell’involucro, ai serramenti, offrendo soluzioni all’avanguardia agli addetti ai lavori.
Involucro è diviso nelle seguenti categorie:
● Involucro, Facciate e Coperture
● Serramenti, Finestre e Porte
● Vetro
● Componenti, Accessori e Ferramenta
● Chiusure, Oscuramento e Automazioni
● Outdoor, Schermature solari e Anti-insetto
● Macchine per la produzione di serramenti
Gee e MADE expo si posizionano tra gli eventi più attesi del 2023 per chi lavora nel mondo delle costruzioni ed è interessato a una visione innovativa delle città e desidera capire come investire al meglio la tecnologia e sfruttare risorse e intelligenza per costruire le città del futuro.
L’editoriale. La crescita di Impredo e il dovere di accettare la sfida dell’evoluzione
di Daniele D’Orazio, Fondatore e Amministratore di Impredo
Agosto per me è sempre stato un mese di bilanci. Festeggio infatti il mio compleanno il 9 agosto (oggi compio 40 anni!) e questi giorni dell’anno sono per me, sin da quando ero ragazzo, quelli in cui guardarsi indietro, mettere in fila quanto di buono era stato fatto, celebrare i successi e i traguardi, ma anche valutare con consapevolezza gli errori e provare ad aggiustare il tiro.
Agli errori in particolare devo molto, perché sono quelli che mi hanno fatto crescere e che mi hanno permesso oggi di guidare una bellissima azienda, fatta di persone professionalmente e umanamente straordinarie, che per me è prima di tutto una famiglia.
Gli errori, dicevo. All’inizio della mia carriera ne commisi uno bello grosso: voler imitare il comportamento professionale di mio zio, che allora era il mio capo. In lui vedevo l’esempio di una leadership forte e autorevole; la sua durezza, la sua capacità accentratrice, l’idea dell’uomo solo al comando erano per me l’esempio da seguire.
Fino a quando una mattina entrai nel suo ufficio con sottobraccio una pila di fogli sui quali avevo lavorato per settimane e nei quali era esposto per filo e per segno un progetto imprenditoriale che avrebbe determinato la crescita della sua azienda. Feci la mia presentazione, illustrai i numeri e i benefici, non nascosi gli eventuali ostacoli, ma seppi spiegare anche le enormi opportunità. Avvertii lungo la spina dorsale un rush di adrenalina che in seguito avrei provato spesso davanti a una nuova sfida imprenditoriale. Alla fine della presentazione ero al settimo cielo. Durò un paio di secondi. «No» fu la risposta secca e veloce di mio zio. Gli chiesi spiegazioni di quel rifiuto. Me le diede. Non mi convinse.
Intrapresi allora un mio viaggio introspettivo alla ricerca di risposte. Chi volevo diventare? Cosa volevo costruire? E come volevo farlo? Qual era la mia natura? È da quelle domande, da quel viaggio dentro me stesso, che è iniziato tutto. Da lì è nata Impredo. Dalla volontà di creare qualcosa che fosse più grande di me, che fosse in grado di trascendermi; un’azienda dove poter esercitare una leadership condivisa, dove non ci fosse spazio per individualismi ed egotismi, dove l’ambizione a crescere e ad essere apprezzati dal mercato passasse da ciascun elemento della squadra, dai manager fino agli operai, perché sentirsi parte di un progetto significa sapere di lavorare perché quel progetto abbia successo.
Impredo è stata costituita nel 2014. In questi 8 anni moltissimo è cambiato. Siamo partiti con 10 dipendenti e un milione di fatturato. Oggi diamo lavoro a oltre 100 professionisti, collaboriamo con decine di aziende partner e abbiamo costruito una reputazione solida grazie a decine di interventi edilizi ambiziosi. Nei primi 6 mesi del 2022 abbiamo fatturato 25 milioni di euro, chiuderemo l’anno a 60 milioni. E nel 2023 l’obiettivo è portare il fatturato a 100 milioni.
Una crescita così veloce e importante però ha bisogno di essere accompagnata dalla capacità di evolversi e di rispondere alle richieste del mercato. Per questo vogliamo allargare la nostra squadra sia con nuove assunzioni di professionisti e manager del real estate esperti e dall’alto standing, sia avviando una selezione di aziende partner in grado di operare in sinergia con Impredo. Presentare la propria candidatura è facile ed è possibile farlo direttamente sul nostro sito web (link pagina lavora con noi).
Impredo sta cambiando. Sta crescendo. E questo è il mio traguardo professionale più importante.
Lo stato di salute del mondo dell’edilizia: la situazione attuale e le previsioni per il futuro
Il settore dell’edilizia, secondo gli ultimi dati riportati dall’Istat in riferimento alla produzione delle costruzioni, mostra ancora una volta un saldo positivo del +16,9% annuo, ma al contempo l’indice subisce ad aprile 2022 una lieve flessione dell’1,3% su una crescita che durava da almeno otto mesi. Se si prende ad esempio il trimestre febbraio-aprile 2022 la produzione delle costruzioni è salita del 7% rispetto al trimestre precedente. Il mondo delle costruzioni non era così in positivo da più di dieci anni, questi livelli produttivi si sono toccati l’ultima volta nel 2011.
La questione dei prezzi
Quello che l’Istat registra negli ultimi mesi è anche un aumento dei prezzi nella produzione delle costruzioni. A maggio 2022 i prezzi per “Edifici residenziali e non residenziali” sono cresciuti dello 0,5% su base mensile, e del 10,4% su base annua e questo rincaro dipende principalmente dai costi dei materiali, delle materie prime e poi anche dai servizi di trasporto.
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Gli investimenti nelle costruzioni
Il XXXII Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme pone l’accento, invece, sui dati che riguardano gli investimenti nel settore delle costruzioni. Il 2022 segna già un aumento del 6,5% e si prevede un +6,4% anche nel 2023, considerando che già nel 2021 si era registrato un +21,4%. Una crescita, quindi, sostanziosa e continua tenendo in considerazione i rincari delle materie prime e dell’energia, oltre ai tassi di interesse e allo spread. Nelle previsioni del Cresme, nel 2023 ci si avvicinerà di molto al picco positivo toccato nel 2007, una situazione che solo fino a qualche anno fa sembrava un miraggio e oggi più che mai è una concreta possibilità.
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Il futuro del mondo dell’edilizia
In attesa di capire se verranno ulteriormente prorogati superbonus o altri incentivi nel settore delle costruzioni (ristrutturazioni e riqualificazioni), il Cresme prevede una stabilizzazione del mercato nel 2024 che comprenderà in ogni caso opere pubbliche e riqualificazioni urbane anche se i fondi dovessero essere ridotti. Tutto questo perché il settore delle costruzioni viene spinto da mutui sempre molto accessibili soprattutto per i giovani e con la pandemia che ha riacceso un forte interesse per la casa di proprietà, facendo salire la domanda e di conseguenze gli acquisti, e poi il desiderio di ammodernare e rendere più tecnologici e sostenibili gli immobili più vecchi.
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Il ruolo della formazione per la sicurezza nei cantieri edili
Da quando è stato istituito l’Osservatorio Nazionale sulla sicurezza dei cantieri, il 25 ottobre 2021, si è fatto sempre più evidente il ruolo di primo piano della formazione per la sicurezza nei cantieri edili. Ruolo che assolve una duplice funzione: la promozione dell’occupazione grazie alla formazione di figure specializzare e il miglioramento della sicurezza nei cantieri edili.
Il lavoro nei cantieri edili è aumentato, ma c’è bisogno di professionisti specializzati
Il comparto edilizio è un settore molto produttivo. Secondo i dati forniti da Edilcassa per il settore edile del Lazio, si parla di un boom nel settore a partire dal 2021 e di un incremento del +16,4% secondo l’Ance, dato che conferma una crescita del +9,1% rispetto al 2019.
L’introduzione degli incentivi statali, le opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e la spinta del Superbonus 110% hanno sicuramente agevolato la crescita del settore, ma un ruolo importante è svolto dalla formazione, unica risorsa in grado di bloccare il gap tra la crescita del settore e la mancanza di professionisti specializzati nel comparto dell’edilizia.
Il lavoro in cantiere non può essere svolto senza una formazione completa, quindi è importante rimanere sempre aggiornati. La formazione per la sicurezza nei cantieri edili è gratuita e obbligatoria per gli impiegati tecnici che entrano per la prima volta in cantiere e ha una durata complessiva di 16 ore. Per aumentare ulteriormente il livello di sicurezza dei lavoratori, è stato stabilito che la formazione di aggiornamento dovrà essere effettuata ogni 3 anni con una durata di 6 ore. Resta invece ferma la diversa periodicità stabilita per il dirigente (di cui all’art. 2, comma 1, lett d, del Dlgs. n. 81/08) e per il preposto.
La formazione dei lavoratori edili
Formare professionisti in grado di garantire lo svolgimento dei lavori in totale sicurezza. Questo l’obiettivo principale della formazione, che si impegna a far crescere i diversi attori protagonisti del settore.
Gli operatori devono essere abilitati per utilizzare attrezzature specifiche, quali carrelli elevatori, gru mobile e a torre, piattaforme elevatili, pompa per calcestruzzo. La formazione deve avere cadenza quinquennale per poter garantire la conoscenza adeguata delle tecnologie in continua evoluzione.
Anche gli addetti al montaggio e allo smontaggio dei ponteggi devono poter seguire corsi professionalizzati e rimanere aggiornati nel settore per poter fronteggiare le operazioni previste in totale sicurezza. La loro formazione, a fronte di un percorso base della durata di 32 ore, prevede un aggiornamento quadriennale.
Per poter lavorare come coordinatore per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori, si deve seguire un corso di formazione della durata di 120 ore, cui segue ogni cinque anni un corso di aggiornamento della durata di 40 ore.
Mastri 4.0: il progetto di formazione di Impredo
Impegnarsi per garantire ai dipendenti un alto livello di formazione per quanto riguarda la sicurezza nell’ambiente di lavoro è un passaggio fondamentale se si desidera lavorare con professionisti di grande competenza nel settore delle costruzioni. Proprio per rispondere a questa necessità è nata la Scuola Mastri 4.0, la scuola dei mestieri edili ideata e promossa da Impredo nella quale vengono formati ragazzi che vogliono lavorare nel settore edile.
Il progetto ha come obiettivo quello della formazione di professionisti che conoscano tutti i rischi del settore ma che abbiano acquisito anche le giuste competenze per poter portarlo a termine nel modo giusto e in totale sicurezza.
Attraverso sessioni teoriche e un tirocinio formativo in cantiere, Mastri 4.0 è un punto di riferimento nel settore della formazione professionale in grado di promuovere l’occupazione e migliorare la sicurezza nei cantieri edili.
I chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate sul Superbonus 110%
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato tutte le novità inerenti al Superbonus nell’ultima circolare-guida, aggiornata al 2022: la numero 23/E del 23 giugno 2022.
In questo ultimo documento vengono forniti ulteriori chiarimenti e un riepilogo dettagliato sulla misura introdotta dal decreto Rilancio. Dalle regole che interessano i beneficiari, gli edifici interessati, le tipologie di interventi, le spese soggette a detrazione per tutti gli interventi che riguardano: riqualificazione energetica, installazione di impianti fotovoltaici, abbattimento delle barriere architettoniche, realizzazione all’interno degli edifici di colonnine adibite alla ricarica elettrica dei veicoli, messa in sicurezza degli edifici a rischio sismico.
Tutti gli aggiornamenti del Superbonus
Con la nuova maxi circolare l’Agenzia delle Entrate chiarisce le istanze di interpello dei contribuenti ed esplicita le ultime rettifiche normative.
In particolare, si potrà fare il punto su tutti quelli che sono gli adempimenti procedurali del Superbonus 110%.
La circolare rende evidente quelli che sono i soggetti beneficiari. All’interno del documento è possibile vagliare nei diversi paragrafi tutte le categorie esplicitate nel dettaglio:
- proprietari e detentori persone fisiche a vario titolo;
- istituti autonomi case popolari (IACP) ed enti aventi analoghe finalità sociali;
- cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
- ONLUS, Organizzazioni di Volontariato e Associazioni di Promozione Sociale;
- associazioni e Società Sportive Dilettantistiche;
- Comunità Energetiche Rinnovabili;
- amministrazioni dello Stato ed enti pubblici territoriali.
L’aggiornamento dell’Agenzia delle Entrate rende note importanti specifiche sugli edifici che possono usufruire del Superbonus 110% e chiarisce gli aspetti riguardanti i fabbricati in corso di definizione o di costruzione.
Nel documento sono anche riepilogati nel dettaglio i diversi interventi che rendono fattibile la detrazione. Questi sono individuati negli interventi antisismici, interventi di efficientamento energetico, interventi di demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico, interventi di eliminazione e superamento delle barriere architettoniche.
All’interno della circolare è anche possibile prendere visione delle regole in materia di sconto in fattura o cessione del credito e di tutti quelli che sono gli adempimenti procedurali, dal rispetto dei requisiti per l’intervento alla congruità delle spese sostenute.
Le scadenze del Superbonus 110%
Nella circolare dell’Agenzia delle Entrate, dove è possibile prendere visione di tutte le modifiche che sono state effettuate, si chiarisce anche l’aspetto dedicato alle scadenze.
Precisiamo che il Superbonus 110% si applica alle spese sostenute nelle seguenti date:
30 giugno 2022: per associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi; per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, arte o professione, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, se entro il 30 settembre 2022 sono stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
30 giugno 2023: per gli IACP comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di «in house providing», per gli interventi di risparmio energetico e dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, a patto che alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.
31 dicembre 2025: per organizzazioni non lucrative di utilità sociale, organizzazioni di volontariato iscritte nei registri e associazioni di promozione sociale; per persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, con una progressiva diminuzione della percentuale di detrazione.
Aumenta la qualità energetica degli immobili in Italia, ma sono ancora troppe le costruzioni energivore
La Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (Fiaip), insieme all’ENEA e all’Istituto per la Competitività (I-Com), ha rilevato come nel 2021 si sia registrato un netto aumento della qualità energetica degli immobili, merito in larga parte delle agevolazioni fiscali "green", come il Superbonus 110%.
Accanto a questo dato incoraggiante emerge, però, anche un'altra verità: è ancora troppo alta la compravendita di immobili energivori, prevalentemente di quelli appartenenti alle classi energetiche D e G. Segno che si è ancora distanti dagli obiettivi UE stabiliti al 2030 al 2050 sull’efficientamento degli edifici.
L’indagine 2021 sulla compravendita di immobili performanti
Se nel 2020 la pandemia di COVID-19 aveva avuto un impatto nel settore immobiliare rendendo più appetibili quegli immobili dotati di ampi spazi interni ed esterni rispetto a quelli dalle elevate caratteristiche qualitative - quali alta qualità energetica e sicurezza sismica, il 2021 ha visto invece un'inversione di rotta.
Grazie al supporto degli incentivi green entrati in vigore, fare efficienza energetica intervenendo sull'involucro degli immobili e sul loro sistema impiantistico ha spinto parecchio il mercato immobiliare, tanto che si è registrato un aumento di circa il 30% sull'acquisto di immobili in classe A.
Maggiori investimenti sulla riqualificazione energetica dei fabbricati presenti non significano, però, aver acquisito una pratica consolidata relativa al tema del risparmio energetico.
I dati emersi dal rapporto annuale Fiaip - ENEA - I-Com hanno evidenziato che è ancora predominante la compravendita degli immobili appartenenti alle classi energetiche G e D, soprattutto nelle aree periferiche delle città, dove gli immobili compravenduti appartenenti alle classi meno performanti sono circa l'80%, mentre nelle aree centrali la prevalenza di immobili di pregio appartenenti alle classi energetiche A e B è al 36%.
Verso una cultura della riqualificazione?
Il rapporto annuale evince il forte interesse della popolazione verso la scelta di acquistare edifici meno energivori e mette in luce la consapevolezza di quelli che sono i vantaggi e la qualità dell'abitare in immobili performanti dal punto di vista energetico. Allo stesso tempo rileva un dato importantissimo: a scarseggiare è quella che può essere definita una cultura legata al valore della riqualificazione energetica, dal momento che si è ancora molto lontani dal considerarla una pratica sociale stabile.
In questo contesto, le barriere finanziarie hanno un ruolo preponderante: il settore finanziario pare non essere in grado di evidenziare il potenziale insito nel processo di efficientamento energetico, quando è di fondamentale importanza rendere evidente il valore aggiunto a lungo termine del fare efficienza energetica a fronte di un investimento iniziale. Le troppe barriere finanziarie non invogliano a investire sulla realizzazione di impianti rinnovabili, isolamento termico e impianti performanti di climatizzazione, né aiutano la misurazione del risparmio energetico. Scarseggia la comunicazione in merito alla prestazione energetica delle classi più performanti.
Ecco spiegato perché, nonostante il forte interesse verso la scelta di acquistare edifici meno energivori, allo stato attuale si corre il rischio di non riuscire a raggiungere gli obiettivi UE, secondo cui entro il 2050 tutti gli immobili dovranno essere a emissione zero.
Le tecnologie digitali per costruzioni più sostenibili
«Fare eco-investimenti è il futuro del mercato immobiliare. Tutti i processi edilizi dovrebbero essere pensati e realizzati a partire da una chiara prospettiva di sostenibilità», sottolinea Daniele D’Orazio, Founder e Amministratore Unico di Impredo. L'edilizia può – e deve – incidere nella creazione di costruzioni più sostenibili per migliorare significativamente le città da un punto di vista soprattutto funzionale.
In questo contesto, le tecnologie digitali diventano indispensabili per bloccare le emissioni di CO2, di cui il patrimonio immobiliare dell’Italia è responsabile per il 40% circa.
Le tecnologie digitali possono intervenire già nelle primissime fasi di un processo edilizio, ovvero dalla sua progettazione fino alla fase di manutenzione. I benefici di tali applicazioni sono enormi: basti pensare alla portata delle diverse garanzie di efficienza delle strutture e alla considerevole riduzione dei consumi e degli sprechi come conseguenza di una minore dipendenza dai combustibili fossili.
Come l'efficientamento energetico passa dalle tecnologie digitali
Per ottimizzare lo sfruttamento delle risorse energetiche diventa fondamentale il potenziamento termico di un edificio intervenendo, ad esempio, sulla pavimentazione, la scelta degli infissi, la progettazione delle coibentazioni.
Le tecnologie digitali non sono un accessorio marginale ma sono invece le vere protagoniste del cambiamento. Basti pensare all'installazione di un impianto fotovoltaico, allo sfruttamento dell'energia eolica direttamente dai balconi o dalla terrazza di un'abitazione, alla realizzazione e installazione di filtri hi-tech per diminuire la dispersione termica.
Il cambiamento, inoltre, ha un impatto sulla riduzione delle bollette che si traduce in un risparmio calcolabile fino a 2000 euro l'anno.
La realizzazione di costruzioni più sostenibili attraverso la tecnologia ai fini dell'efficientamento energetico è centrale per la riduzione dei gas serra e dell'inquinamento locale. Non solo: un dato da non sottovalutare è che investire nella riqualificazione energetica fa aumentare il valore dell'immobile in modo considerevole.
Sostenibilità del settore idrico grazie alle risorse tecnologiche
L'intelligenza artificiale applicata al settore immobiliare fornisce soluzioni innovative e sostenibili per la gestione dell'acqua. Lo scopo è quello di frenare i sempre più frequenti malfunzionamenti derivanti da costruzioni ormai datate per ricreare sistemi integrati in grado di rilevare tempestivamente eventuali anomalie che farebbero disperdere l'acqua. Si rivela utile anche l'impiego delle tecnologie digitali per la convergenza tra impianti idrici, facciate e parchi e giardini.
Innovazioni e tecnologie possono garantire anche una migliore gestione dei rifiuti. Il mondo dell'edilizia immobiliare può beneficiare dell'intelligenza artificiale per monitorare, ad esempio, lo stato di riempimento dei bidoni dell’immondizia.
In questo modo si può ottimizzare la gestione dei rifiuti intervenendo sull'intera filiera: partendo dalla raccolta differenziata fino ad arrivare al riciclo dei materiali grazie all'utilizzo di tecnologie digitali che permettono processi performanti e sostenibili.
Da club a sede universitaria: affidata a Impredo la ristrutturazione dell’ex Goa di via Libetta
Ci sarà una terza vita per lo storico complesso di immobili di via Libetta a Roma che nel cuore del quartiere Ostiense ospitava locali simbolo del clubbing capitolino come il Goa e il Barone Rosso. Sorti agli inizi del Novecento come edifici destinati ad attività produttive e trasformati in seguito in disco club - il più famoso dei quali, il Goa, è stato chiuso nel novembre 2021 - diventeranno nei prossimi mesi sede di una prestigiosa università. Gli ex capannoni ospiteranno infatti aule e uffici della RUFA - Rome University of Fine Arts, importante accademia di Belle Arti, nata nella capitale nel 1998 e che offre un’ampia offerta formativa in settori creativi come cinema, fotografia, scenografia, moda, pittura, scultura, multimedia arts and design.
Pronti per il nuovo anno accademico
L’intervento di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica e consolidamento strutturale è stato affidato a Impredo, azienda romana leader nel settore delle costruzioni. I lavori iniziati il 4 aprile 2022 interesseranno 4 corpi di fabbrica: 3 saranno consegnati il 15 settembre 2022, in tempo per l’inizio del nuovo anno accademico, mentre per il quarto la consegna è prevista il 15 marzo 2023.
«Una vera e proprio sfida contro il tempo» commenta l’Architetto Cristiano Furci, Project Manager di Impredo che svolgerà il coordinamento delle diverse attività del cantiere, cui lavoreranno complessivamente «oltre 50 professionisti dell’edilizia fra muratori, fabbri, carpentieri, falegnami, impiantisti elettrici e meccanici».
La nuova sede universitaria, che nascerà nello spirito della rigenerazione urbana, disporrà di un impianto fotovoltaico per ridurre i consumi di energia elettrica.
Rispetto del mood originario
Il progetto di riqualificazione firmato dall’Architetto Alessandro Ridolfi, da sempre impegnato sul tema della trasformazione urbana, ha tenuto conto del carattere industriale risalente alla prima destinazione d’uso dei capannoni.
L’intervento mira a valorizzare gli edifici storici e a conservare i caratteri identitari del complesso dell’ex Forestale Triestina utilizzato fino a due anni fa come discoteca. Allo stesso tempo è uno spazio innovativo legato alla formazione, alla creatività e alla produzione di idee. Da luogo di commercio e trasformazione del legname a luogo di produzione culturale. I capannoni seriali a campata unica, pur mantenendo intatta la spazialità interna dei luoghi, accolgono aule e laboratori. Una dotazione di ambienti-studio, aule didattiche e di luoghi aperti per circa 6.000 mq. Il grande vuoto esterno utilizzato per lo stoccaggio dei legnami si è trasformato in piazza, uno spazio informale che contribuisce a riconnettere i capannoni con il tessuto urbano e a stabilire nuove relazioni, non solo tra gli immobili ma anche con la città. Un percorso esterno, privo di muri, permeabile scorre fluido e connette gli edifici del complesso. È un elemento unificante, che non solo permette la distribuzione interna al campus tracciando dei percorsi ma allarga sempre più la dimensione orizzontale del complesso e il rapporto tra l'interno e l'esterno, oltre a creare uno spazio vitale, una moderna agorà per gli studenti che potranno interagire e assistere a proiezioni video.
Il sistema di aule, distribuite a blocchi all'interno dei vari edifici, rinnova l’idea di un complesso di edifici collegati da spazi esterni: un modo per far “rivivere” il funzionamento unitario del complesso, oggi perduto. La struttura potrà ospitare nel complesso circa 350 persone fra allievi, personale docente e amministrativo.
Daniele D’Orazio, Impredo: «Una struttura all’avanguardia»
«Siamo entusiasti di essere stati scelti per realizzare questo importante progetto di rigenerazione urbana, che consegnerà alla capitale una struttura universitaria all’avanguardia dove migliaia di giovani creativi avranno nel tempo l’opportunità di formarsi» commenta Daniele D’Orazio, Amministratore unico di Impredo Spa. «Sin dalla sua fondazione la nostra azienda è impegnata al fianco di Sviluppatori e costruttori per realizzare prodotti immobiliari innovativi, sostenibili, dalle linee contemporanee e funzionali al benessere delle persone che li vivranno, in questo caso studenti e professori. Impredo inoltre - prosegue D’Orazio - è particolarmente sensibile al tema della formazione. Quasi un anno fa abbiamo fondato Mastri 4.0, una scuola dei mestieri edili rivolta ai giovani che vogliono entrare nel settore delle Costruzioni. Un luogo concepito per ragazzi che vogliano sviluppare competenze per l’inizio di un’attività professionale sicura. Due dei partecipanti al corso pilota, che si è svolto lo scorso autunno, sono già entrati a tutti gli effetti nella squadra di Impredo. Nelle prossime settimane - conclude l’imprenditore - partirà la seconda edizione del corso e non vediamo l’ora di trasmettere ai futuri professionisti la nostra passione per questo lavoro».
Roma e l’occasione dell’Expo: sviluppo immobiliare e rigenerazione urbana per rilanciare la città
La candidatura di Roma all’Expo del 2030 apre una serie di scenari molto interessanti sia per lo sviluppo immobiliare della città che per la sua rigenerazione urbana. La grande esposizione universale potrebbe essere, infatti, un trampolino di lancio per la capitale italiana, avvolta negli ultimi anni da un immobilismo urbano ed edilizio, soprattutto se paragonata alle altri metropoli europee. Milano è in questo senso un esempio. Il capoluogo lombardo dopo aver ospitato l’Expo nel 2015 ha subito una crescita sotto diversi punti di vista: immobiliare, ricettivo e soprattutto sul piano della mobilità.
I settori attrattivi per gli investitori
Roma con la possibilità di ospitare l’Expo 2030 è vista dagli investitori come un polo attrattivo per i settori immobiliare (residenziale e ricettivo, parliamo di oltre 45milioni di presenze nel 2019), ma anche per progetti che prevedano una rigenerazione urbana e una riqualificazione del patrimonio esistente. La città eterna è già ritenuta un polo attrattivo (quarto posto in Europa dopo Londra, Parigi e Madrid) ed è tra i nuclei urbani più importanti del continente europeo, ma ha bisogno di spiccare il volo e un grande evento di caratura mondiale può sicuramente accrescere questo potenziale.
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Una ricerca di Scenari Immobiliari vede Roma con una possibile crescita del 15,4% nel comparto immobiliare, seconda solo a Parigi (19.3%). Roma è una città che attira turisti e per questo il settore degli hotel sarebbe incentivato. Ma è anche la metropoli preferita da studenti e giovani lavoratori provenienti soprattutto dal centro sud Italia, e in questo caso sarebbe interessato il comparto residenziale per gli affitti o gli acquisti di appartamenti di piccolo taglio.
Il futuro di Roma e opportunità da cogliere
Roma vanta un patrimonio storico, artistico e architettonico e anche di verde importante, e che con politiche e progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana, grazie al Pnrr e alla possibilità di ospitare l’Expo 2030 può davvero trasformarsi in una città ricca di opportunità nei prossimi otto anni. Occasioni che possono essere colte dai professionisti privati, che devono con il loro lavoro contribuire al rilancio della città e a una nuova pianificazione. L’Expo, quindi, non sarà solo un’esposizione temporanea, ma un volano a lungo termine per Roma, per trasformala in una città innovativa costruita sulle basi solide del suo passato. Non a caso lo slogan con cui è stata presentata la candidatura recita “Future is our history”.
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Gli obiettivi su cui lavorare
Tra i temi messi sul tavolo ci sono scuola, sanità, parchi, digitale, trasporti e rifiuti perché la rigenerazione sarà totale e coinvolgerà anche quell’idea di città di prossimità, ovvero vicina alle persone oltre che sostenibile, interconnessa e inclusiva. Roma è una città che ha un grande potenziale, ma che accusa una mancanza di investimenti negli anni passati. Ma va considerato che rispetto ad altre città europee ha un rapporto qualità/prezzo degli immobili molto interessante e vantaggioso. Prima dell’Expo, Roma sarà chiamata a un primo test con il Giubileo del 2025, e questa sarà un’occasione per mostrare la sua crescita e i suoi progressi.