La stretta al Superbonus, l’allarme del settore. D’Orazio, Impredo: «Così è ingestibile»
È entrata ufficialmente in vigore la stretta sulle cessioni dei crediti dei bonus edilizi, compreso il Superbonus 110% e il bonus facciate, operata dal Decreto Sostegni-ter. Il periodo 'transitorio' previsto dal provvedimento, in cui si poteva ancora comunicare all'Agenzia delle Entrate la cessione multipla, si è conclusa giovedì 17 febbraio.
I correttivi alla norma decisi venerdì 17 febbraio 2022 dal Governo stabiliscono il ritorno a più cessioni, nel limite massimo di 3.
Il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti ha spiegato la modifica al provvedimento affermando che «sul superbonus il governo è intervenuto, diciamo così in modo rozzo con il blocco delle cessioni» creando «oggettivamente una situazione di blocco e grave tensione nel settore». I correttivi, secondo Giorgetti, contempleranno «altre misure per formalizzare l'attività economica legata all'edilizia e al superbonus, comprese anche nuovi strumenti sanzionatori per reprimere ed evitare che succeda ancora».
Daniele D’Orazio, Amministratore di Impredo: «Chi ha iniziato dovrebbe poter terminare i lavori»
Sulla stretta al Superbonus è intervenuto l’Amministratore unico di Impredo Daniele D’Orazio con un’intervista all’agenzia di stampa AdnKronos. «È impensabile che lo Stato fa una cosa bellissima, che prevede il 10% in più rispetto alle spese da sostenere per metterti nelle condizioni di non rimetterci, e poi i soldi vanno a chi già li ha, a chi è già ricco. Il problema principale, l'errore fatto - secondo il numero uno di Impredo - è stato introdurre un elemento ottimo ed eccellente nel suo intento, come il superbonus, ma con tempi di attuazione troppo stringenti. Per disinnescare il rischio di frodi e far funzionare lo strumento andrebbe congelata la norma. Chi ha iniziato dovrebbe poter terminare i lavori e avere anche l'opportunità di scontarsi i crediti con chi ha firmato i contratti in essere''. D'Orazio è convinto che andrebbe «budgettizzata la cifra messa in campo con il Pnrr». L'idea è quella di prevedere un budget annuale, fissare un tetto delle risorse a disposizione e «mettere nelle condizioni di fare i lavori nei tempi giusti, con progettisti non ingolfati, con ditte che non hanno problemi di manodopera a materiali, e quindi non si rischiano le frodi». Occorre quindi «un congelamento totale di tutto quello che è stato fatto per mettere nelle condizioni i proprietari di casa e le imprese di completare l'opera». Inoltre «ogni anno si stabilisce che la cifra è quella, ad esempio 2 miliardi, e quando hai finito si bloccano i bonus e si ricomincia l'anno dopo», spiega D'Orazio. In questo modo «dai tempo a chi ha iniziato le opere di completarle, trovare il progettista, il prezzo congruo e coerente ecc.».
Amministratori di condominio: l’80% degli interventi in corso rischia di non andare avanti
Secondo le stime dell’Associazione nazional-europea amministratori d’immobili (Anammi), l’80% degli interventi in corso rischia di non andare avanti. Le banche e le stesse imprese di costruzione si vedranno costrette a scegliere, puntando esclusivamente sui grandi interventi, meglio remunerati, abbandonando al loro destino migliaia di cantieri, non meno importanti ma di peso economico. «A pagare il conto più salato dell’ennesima giravolta normativa sul Superbonus saranno soprattutto i tantissimi italiani che, grazie alla cessione del credito, avevano potuto avviare l’efficientamento energetico e il rifacimento degli edifici», ha dichiarato il presidente dell’Associazione Giuseppe Bica.
Imprese e organizzazione professionali di Napoli: servono risposte certe
In allarme sono anche le organizzazioni professionali e d’impresa napoletane, che in una nota congiunta dei presidenti Federica Brancaccio (Associazione costruttori di Napoli – Ance), Leonardo di Mauro (Ordine Architetti di Napoli), Vincenzo Moretta (Ordine Commercialisti di Napoli), Antonio Tuccillo (Ordine Commercialisti di Napoli Nord), Maurizio Carlino (Collegio Geometri di Napoli), Edoardo Cosenza (Ordine Ingegneri di Napoli), denunciano: «Le attuali misure antifrode già messe in atto dal Governo hanno prodotto un immediato blocco della filiera di un settore che, colpito da una stagnazione decennale, ha poi contribuito alla ripresa dell’economia nell’ultimo anno». Alla luce delle recenti notizie di cronaca relative a frodi, i presidenti dei professionisti e delle imprese auspicano che «le autorità intervengano prontamente per evitare il ripetersi di tali eventi che danneggiano in primis la maggioranza dei professionisti e delle imprese che operano con etica e deontologia nel settore edile» e chiedono «che vengano sentite le istanze di chi quotidianamente è impegnato sui cantieri e negli studi professionali alle prese con norme complesse, spesso oggetto di modifiche ed integrazioni repentine, per dare risposte certe e soprattutto stabili nel tempo alle attese di migliaia di famiglie che intendono cogliere le opportunità a loro correttamente concesse per migliorare qualità e sicurezza degli immobili in cui vivono».
Il settore dell’edilizia cresce. Confedilizia avverte: «30% del PIL nazionale, ma ora stop a eccessi vincolistici e fiscali»
Il settore dell’edilizia continua a correre. Bonus e agevolazioni statali, uniti a una rinnovata consapevolezza delle famiglie di abitare spazi energeticamente efficienti, a basso impatto ambientale e soprattutto confortevoli, in grado di adattarsi alle esigenze emerse negli ultimi anni (smart working, didattica a distanza, living esterno, allenamento da casa), contribuiscono alla spinta degli investimenti nel settore. Anche i segmenti Direzionale e Logistica stanno vivendo una fase positiva a causa della necessità di adeguare gli uffici alle mutate necessità delle imprese alle prese con un nuovo sistema ibrido (smart working alternato al lavoro in presenza) e del bisogno di hub di stoccaggio, confezionamento e spedizione per far fronte all’esplosione dell’e-commerce.
Investimenti vicini ai 10 miliardi
Secondo un recente report pubblicato dalla società di advisoring Dils (ex Gva Redilco & Sigest), la logistica è protagonista del mercato nel 2021 e rappresenta il 28% del volume totale investito (2,7 miliardi), con una crescita dell'83% rispetto al 2020 in termini di volumi transati. La seconda asset class preferita dagli investitori sia domestici che internazionali è quella degli Uffici, che nel 2021 totalizza transazioni per 2,3 miliardi (con Milano in testa per quasi 1,8 miliardi di euro), in calo rispetto al 2020 ma in parziale recupero nell'ultimo trimestre, con 760 milioni investiti che hanno contribuito a ridurre il divario con l'anno precedente. Complessivamente il volume degli investimenti immobiliari in Italia nel 2021 è pari a circa 9,8 miliardi, con un incremento del 6% rispetto al 2020, secondo il report di Dils. Numeri confortati da un altro report, quello di Jll Italia, secondo cui l’anno scorso i grandi investimenti nel mercato immobiliare in Italia hanno raggiunto un volume di 9,8 miliardi, in crescita del 18% rispetto al 2020.
Daniele D’Orazio, Impredo: «C’è bisogno di certezze»
Stiamo dunque vivendo una primavera del settore edile-immobiliare? Daniele D’Orazio, Amministratore unico di Impredo Spa, azienda di costruzione con una lunga esperienza cantieristica nei settori dell’edilizia residenziale, civile, industriale, direzionale, scolastica e alberghiera, si mostra cautamente fiducioso: «Sicuramente l’edilizia sta vivendo un momento d’oro. Tuttavia il clima di incertezza rispetto alle misure statali di sostegno al settore una volta usciti dalla fase straordinaria che stiamo vivendo, rischiano di produrre una bolla che nel futuro prossimo potrebbe esploderci fra le mani. Soprattutto è necessario prepararsi a fronteggiare concretamente il fabbisogno di manodopera qualificata e ridurre il drammatico mismatch tra domanda e offerta di lavoro, causa di ritardi e rallentamenti negli interventi sui cantieri. Proprio per questo sto portando avanti il progetto Mastri 4.0, la Scuola dei Mestieri di Impredo, dove ragazzi e ragazze possono formarsi nelle professioni edili».
Spaziani Testa, Confedilizia: «Occorre un cambio di rotta»
Parole che fanno eco al monito lanciato dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervenuto al Italy Winter Forum 2022 organizzato da Monitorimmobiliare. Sottolineando come «il settore immobiliare, unito a quello delle costruzioni, rappresenta il 30 per cento del prodotto interno lordo italiano», Spaziani Testa ha spiegato che politiche sbagliate hanno portato negli ultimi dieci anni, a una perdita di valore delle abitazioni stimabile in quasi 1.200 miliardi di euro in termini reali. Questi dati dimostrano che occorre un cambio di rotta, liberando il comparto dagli eccessi vincolistici e fiscali che lo frenano e perseguendo l'obiettivo di una reale tutela del diritto di proprietà nei rapporti di locazione", ha aggiunto il presidente di Confedilizia. «Solo così il mattone, fatto di grandi operatori e di una proprietà diffusa di cui dobbiamo andare orgogliosi, potrà tornare a essere quel motore di sviluppo, crescita e occupazione che è sempre stato».
Superbonus 110%, cambiano le regole sulla cessione del credito. «Colpiti aziende e famiglie»
Preoccupano le importanti modifiche nelle norme riguardanti Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazioni, Sismabonus e Bonus facciate.
Il Decreto Legge Sostegni-ter approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 gennaio 2022 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2022, impone un cambio di rotta sulla cessione del credito fiscale. Secondo le norme che entreranno in vigore a partire dal 7 febbraio, si potrà cedere il credito fiscale maturato una sola volta. Il contribuente potrà dunque cedere il credito ad un soggetto il quale non potrà ricederlo ulteriormente. E le imprese e i professionisti potranno fare lo sconto in fattura al contribuente e poi ricederlo ad un altro soggetto (ed anche in questo caso non si potrà più ricederlo nuovamente).
La misura restringe quindi le maglie della cessione del credito e ne blocca la soluzione multipla prevedendo, di fatto, una sola cessione da parte dell’impresa agli intermediari finanziari. La ratio del provvedimento è evitare frodi e speculazioni sui bonus edilizi, tuttavia esiste il rischio di alimentare incertezza. Le aziende e i privati potrebbero infatti essere costretti a ricontrattare progetti e preventivi anche a lavori già iniziati.
Negativo il parere di Ance sulle modifiche delle regole. Gabriele Buia, presidente dell’Associazione nazionale Costruttori edili, ha dichiarato che «l’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie». «Non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato».
Il team di Impredo. Cristiano Furci, project manager: «Mi metto in gioco con commesse di alto livello, ma è con il lavoro di squadra che si raggiungono i risultati»
Competenze, esperienze e lavoro di squadra. Sono queste tre caratteristiche a fare la differenza per Cristiano Furci, project manager in Impredo da quasi tre anni. «Ho la fortuna di essere in una società che permette a me e ai miei colleghi di poter crescere ogni giorno – spiega Furci –, di lavorare su progetti importanti e poi la differenza la fa il team. Noi siamo un bel gruppo, Impredo investe molto sulle persone, e solo così si possono raggiungere grandi risultati. Ognuno mette al servizio dell’impresa le proprie competenze ed esperienze, unendo questi aspetti, confrontandosi e avendo l’appoggio degli altri si riescono a superare anche le difficoltà. E tutto ciò vale sia tra noi di Impredo, che con i professioni delle società con cui collaboriamo. L’obiettivo alla fine è unico per tutti, ed è quello di ottenere il risultato migliore».
La crescita in Impredo è possibile perché ci si occupa di commesse sempre diverse e di alto livello «In questo momento – aggiunge il project manager Furci – ci stiamo occupando della ristrutturazione della nuova sede dell’ambasciata dell’Azerbaigian in zona piazza Bologna a Roma. Si tratta di un edificio sottoposto a vincolo, finiture e design di pregio, materiali di qualità. Poi abbiamo concluso da poco la demolizione di un edificio in centro e la ristrutturazione dell’hotel Villa Pamphili, un’altra opera di alto livello. Questi interventi così diversi tra loro ci permettono di misurarci ogni volta con qualcosa di nuovo. Sono commesse importanti, e ci relazioniamo con fornitori, tecnici e professionisti di spessore, per noi è motivo di grande crescita personale e lavorativa».
Il project manager è un ruolo complesso e di responsabilità, perché ha il compito di portare a termine una commessa e un contratto. «Il project manager è una figura a tutto tondo con un incarico di responsabilità nella gestione della commessa – illustra Furci –, una volta chiuso e definito un contratto di appalto. Lavora a stretto contatto con il responsabile del cantiere e dell’ufficio acquisti, interfacciandosi con le imprese collaboratrici e con il committente».
Cristiano Furci, con in tasca un diploma di geometra e una laurea di primo livello in architettura (una passione ereditata in parte dal papà falegname), si è formato prima nel settore della progettazione e poi nella direzione dei lavori. «In pratica prima di arrivare in Impredo mi sono trovato per più di otto anni dall’altra parte del campo, ovvero quella del committente avendo lavorato nel team di Direzione Lavori. Questo mi ha permesso però di approcciarmi al ruolo di project manager con in modo diverso: quello di conoscere anche l’altro punto di vista e le esigenze del committente. Credo che questo mi dia un punto di vista alternativo. Il ruolo del project manager mi piace molto, si riescono a vivere a fondo tanti aspetti di questo lavoro».
Mi piace viaggiare e sono un appassionato di cucina ed enogastronomia, che rappresenta una delle massime espressioni culturali di un luogo, oltre ovviamente all’architettura. Mi piace esplorare i territori andando alla scoperta dei luoghi di produzione come anche dei quartieri storici di una città, un binomio tra architettura e gastronomia.
Perché la curiosità e l’osservazione sono due molle imprescindibili in qualsiasi lavoro.
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Donne nel mondo dell’edilizia: presenze in crescita e risultati positivi
Il numero di donne impiegate nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni è notevolmente aumentato negli ultimi anni. A dirlo sono i dati Istat che parlano di un aumento sia come forza lavoro che come percentuale di incarichi dirigenziali. In aumento anche le donne laureate in materie specifiche. Tutto ciò favorisce quindi l’inserimento delle “quote rosa” in un contesto lavorativo che fino a una decina di anni fa era prettamente maschile. C’è ancora molto da fare per abbattere il gender gap, ma è pur vero che in alcune aziende come Impredo la componente femminile è numerosa e ricopre incarichi diversificati: dalla gestione amministrativa ai cantieri.
La crescita delle donne nel settore costruzioni
Circa cinque anni fa le donne impiegate nel settore delle costruzioni rappresentavano circa il 3%, un dato che solo pochi anni dopo si era già raddoppiato (6%). Inoltre, nel 2016 le donne dipendenti nell’edilizia avevano nel 68% dei casi un ruolo da impiegate, mente il 4,5% era operaria. Oltre 3mila erano invece le imprenditrici edili, appena il 14,4% delle lavoratrici autonome.
Oggi questi numeri stanno subendo una crescita costante. Se da una parte è vero che le donne sono state penalizzate, lavorativamente parlando, nel periodo della pandemia, è pur vero che il settore dell’edilizia ha superato la crisi di alcuni anni fa e proprio grazie agli incentivi dei Superbonus ha conosciuto una forte espansione dallo scorso anno, e questo ha portato a un maggior numero di assunzioni sia di donne che di giovani.
A favorire l’inserimento femminile nel comparto edilizio anche il titolo di studio. Le donne, infatti, a differenza degli uomini raggiungono più spesso il traguardo della laurea, e sono tante a scegliere un indirizzo di studio specifico e tecnico come ad esempio ingegneria edile (56,2%, dati Almalaurea), ma anche architettura e materie affini.
Leggi anche: Impredo: Campione della Crescita 2022
Il ruolo delle donne nell’edilizia
Il mondo delle costruzioni è un settore trainante per il nostro Paese, e ha avuto un ruolo importante nella ripartenza post pandemia in particolare dal primo semestre del 2021. Proprio in un contesto che sta subendo una forte espansione, le competenze e le attitudini femminili possono dare un contributo specifico e notevole. Le donne che lavorano nei cantieri e che sono entrate come stagiste per poi proseguire la carriera hanno dimostrato grande efficienza.
Secondo lo studio McKinsey-Cerved la presenza femminile ha portato un risultato positivo nel mondo del business, perché ne ha migliorato le performance, soprattutto in quelle aziende con a capo le donne. A far bene all’ambiente lavorativo è l’eterogeneità e la diversità, che consente un confronto e una crescita. Si presume che entro il 2030 la presenza delle donne in ambienti di lavoro prettamente maschili posso aumentare se non addirittura allinearsi. Il gender gap, quindi, potrebbe ridursi con maggiore velocità rispetto quanto avvenuto nei decenni precedenti, ma è necessario investire in formazione, inclusività, rivoluzione culturale e una educazione all’uguaglianza di genere.
L’esempio di Impredo
Tra le società che più investono nel personale femminile e giovanile c’è sicuramente Impredo, azienda con una lunga esperienza nel campo edilizio, che ha nel suo gruppo di lavoro diverse professioniste impiegate sia in compiti amministrativi che di progettazione, con mansioni di responsabilità nella gestione dell’azienda e dei cantieri.
Leggi le interviste realizzate a Barbara Delle Ventura (HR e sicurezza) e a Valentina Longo (Project Manager).
Impredo: Campione della Crescita 2022
Impredo è fra le imprese “Campioni della Crescita 2022”, classifica stilata dall’Istituto Tedesco Itqf in collaborazione con La Repubblica Affari&Finanza.
L’azienda guidata da Daniele D’Orazio, fra i leader nel settore edilizio, si è piazzata al 260esimo posto fra le 600 realtà imprenditoriali italiane motore della ripresa in base alla crescita media annuale generata nel triennio 2017-2020.
Considerando la classifica per industria di appartenenza, Impredo si classifica al 13° posto tra le aziende del settore immobiliare e conquista il podio piazzandosi seconda nel panorama romano.
«Rientrare tra le magnifiche 600 è la prova visibile e ufficiale del proprio successo aziendale e allo stesso tempo una concreta opportunità per dimostrare la propria capacità imprenditoriale, attrarre nuove possibilità di business, talenti e investitori. Essere presente nella lista dei Campioni della Crescita aumenta non solo la conoscenza e la reputazione dell'azienda in qualità di datore di lavoro, ma trasmette anche ai potenziali dipendenti l'idea di avere grandi prospettive per il futuro» ha detto Christian Bieker, direttore dell'Itqf, ente indipendente leader in Europa nelle indagini di qualità.
Le seicento imprese inserite nella classifica Campioni della Crescita 2022 hanno prodotto un fatturato aggregato di 14,7 miliardi di euro nel 2020, in crescita del 50% rispetto al 2017, quasi 30mila posti di lavoro creati, in media più di 38 per azienda, oltre la metà concentrate nel centro-nord del Paese (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto).

Un risultato salutato con entusiasmo da Daniele D’Orazio, Amministratore di Impredo: «Il merito di questo prestigioso riconoscimento va innanzitutto a una squadra di professionisti capaci che ogni giorno, in ufficio e nei nostri tanti cantieri, condivide con me una chiara visione strategica, lavorando con abnegazione per realizzare prodotti immobiliari di qualità e sostenibili. Il settore dell’edilizia sta vivendo in questo periodo storico un vero e proprio boom. È compito nostro, come imprenditori, manager e operai specializzati, offrire al mercato standard alti e rispondenti alle richieste delle persone».
Impredo è una società di sviluppo immobiliare nata nel 2014 dalla visione strategica del suo fondatore Daniele D’Orazio in sinergia con un gruppo di imprenditori e professionisti dalla pluriennale consolidata esperienza nel settore Real Estate.
«Oggi il nostro settore ha bisogno di professionisti competenti e giovani in grado di raccogliere l’eredità di due generazioni, quella dei nostri nonni e dei nostri padri, che hanno fatto grande l’Italia» dice Daniele D’Orazio «e per questo Impredo ha fondato Mastri 4.0, la Scuola dei mestieri edili rivolta a ragazzi e ragazze che vogliono farsi strada nell’industria delle Costruzioni. Una sfida difficile ma entusiasmante che ci vede protagonisti nella formazione delle nuove leve del settore edile».
In collaborazione con Edilcassa, attraverso Prevenzione Formazione Lazio (Pfl), Mastri 4.0, il cui corso pilota è partito a novembre 2021, coniuga teoria e training on the job nei cantieri Impredo dislocati in diversi quartieri di Roma.