Syre, il progetto residenziale firmato Impredo

Milano è in procinto di accogliere un nuovo e innovativo progetto residenziale che porta la firma di Impredo. Si chiama Syre l’edificio in costruzione nel cuore del quartiere San Siro che ha l’obiettivo di trasformare un'area storica accanto allo stadio, in un ecosistema residenziale, sostenibile e all'avanguardia.

Un progetto di rigenerazione urbana

Syre sarà dove una volta sorgevano le antiche stalle dell’ippodromo di San Siro, ora demolite, per far posto a due edifici, uno in edilizia libera, l’altro in edilizia convenzionata. Sono due strutture che pur costituendo un insieme, sono fisicamente distinte tra loro. L’immobile di edilizia libera, 130 appartamenti finemente rifiniti si caratterizza su due corpi di fabbrica: uno basso e lineare e una torre di 22 piani con una vista a 360 gradi sulla città. L’edilizia convenzionata sarà una struttura più bassa composta da 140 appartamenti.

Gli edifici sono corredati da un parco privato di 15.000 mq, progettato dal rinomato Studio Marco Piva, che promette di essere una vera e propria oasi verde nel cuore della città. In questo contesto, nella ristrutturazione del sito sono stati conservati tre platani considerati storici e di pregio e che saranno parte integrante del parco.

L'intervento di Impredo

Impredo è affidataria di tutte le fasi di lavorazione per un prodotto chiavi in mano. In particolare l’azienda si occuperà di: cantierizzazione, scavo e fondazioni, cemento armato, opere in muratura, impianti, finiture, opere di completamento, allacciamento utenze e imbocco in fogna e collaudo. Uno degli aspetti più salienti del progetto Syre è l'attenzione alla sostenibilità. L'edificio destinato all’edilizia residenziale convenzionata sarà realizzato seguendo gli standard BREEAM, uno dei criteri di valutazione della sostenibilità più rispettati al mondo. Materiali come legno proveniente da foreste recuperate e materiale di risulta riciclato saranno utilizzati per garantire che Syre non sia solo un monumento all'eleganza, ma anche al rispetto per l'ambiente. Inoltre, l’azienda si avvarrà di tecnologie innovative come il sistema "Scudo" - una soluzione che elimina la necessità di ponteggi, garantendo rapidità e sicurezza. L’Amministratore Unico di Impredo, Daniele D’Orazio, ha sottolineato come “Syre rappresenti un'opportunità unica per realizzare edifici moderni e sostenibili in una delle zone più prestigiose di Milano”.

Anche l’edificio di edilizia libera sarà realizzato rispettando tutte le norme di sostenibilità ambientale. Sulle facciate saranno posti dei parapetti prefabbricati Styl-Comp che richiameranno il disegno degli anelli dello stadio di San Siro. Ogni materiale sarà di assoluto pregio sia all'interno sia all'esterno della costruzione.

Un quartiere rinnovato

L’operazione Syre si inserisce nel contesto di rigenerazione urbana di un intero quartiere, quello di San Siro che da anni si sta rinnovando e ristrutturando. Syre vuole essere molto più di un progetto residenziale: è una visione per il futuro del quartiere San Siro e per la città di Milano. Unendo design, sostenibilità e innovazione, promette di essere un modello per la rigenerazione urbana per tutta l’Italia. Con la sua inaugurazione prevista per fine 2025, Syre è destinato a diventare un nuovo simbolo del rinnovamento e della crescita della metropoli milanese.


Il mercato dell'involucro edilizio: i dati dell'ultimo anno e uno sguardo al 2024

L'involucro edilizio rappresenta uno degli elementi chiave del settore e ha un ruolo fondamentale nella determinazione delle performance energetiche e del comfort di un edificio. La sostenibilità in campo edile è ormai un dato di fatto: le costruzioni di oggi e del futuro devono tener conto di molti fattori per ridurre i rifiuti e rispettare le linee guida dell’edilizia green. Non si tratta solamente di pareti, tetti o pavimenti, ma di un sistema complesso che ha il compito di separare l'ambiente interno da quello esterno, garantendo protezione, isolamento termico e acustico, impermeabilità all'acqua e resistenza al passaggio del vapore.

Il nuovo involucro edilizio

L'evoluzione dei materiali e delle tecnologie ha portato a significativi cambiamenti nel modo in cui gli involucri edilizi sono progettati e realizzati. Le esigenze di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di gas serra hanno spinto verso la progettazione di edifici sempre più efficienti dal punto di vista energetico. Questo ha comportato una maggiore attenzione all'isolamento termico, a l'ermeticità, e alla capacità di regolare il flusso di aria e vapore tra interno ed esterno.

L'associazione Unicmi nel suo aggiornamento semestrale del Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio per il 2023, ha offerto un quadro dettagliato delle tendenze e delle previsioni per il settore nel biennio 2023-2024.

I dati del 2023 e uno sguardo al futuro

Prima dei numeri è fondamentale comprendere il contesto macroeconomico in cui versa il settore. Eventi bellici e turbolenze nel mercato delle materie prime hanno indotto una revisione delle aspettative. L'incremento del PIL italiano è previsto essere del'1,2% sia per il 2023 sia per il 2024. Ancora preoccupante rimane il tasso d'inflazione, che si attesterà al 6,1% nel 2023, in calo rispetto al 2022. Questo aumento dell'inflazione è in larga parte dovuto all'incremento dei costi energetici. Dopo un 2022 prospero per il settore delle costruzioni, con una crescita del 19,7%, ci si aspetta un rallentamento stimato al 9,2% nel 2023 e al 5,9% nel 2024. La ristrutturazione nel settore residenziale mostra numeri robusti, con un incremento del'9,8% nel 2023 e del 6% nel 2024. Invece, per il non residenziale, si prevede una crescita del 7,8% nel 2023, riducendosi al 4,3% nel 2024.

Il mercato specifico dei serramenti e delle facciate anche rispecchia le tendenze generali del settore. Si attende un incremento del'8,5% nel 2023, seguito da una crescita del 5,2% nel 2024. In questo contesto bisogna considerare anche i fattori di rallentamento: la decrescita è in parte attribuibile alla revisione degli incentivi e alla cessazione del superbonus. Tuttavia, un fattore dominante sembra essere l'aumento dei tassi d'interesse, che ha un impatto sia sulle iniziative immobiliari nel settore terziario che sulle compravendite residenziali. Nonostante queste sfide, si prevede che i lavori finanziati dal PNRR avranno un effetto positivo sul settore non residenziale, potenzialmente portando a una revisione al rialzo delle previsioni per il 2024.

Nonostante le sfide e il contesto economico lento, in Italia le prospettive rimangono in gran parte positive, delineano un futuro di moderata crescita, con opportunità derivanti dai finanziamenti PNRR e ad altre iniziative del settore.


L'approfondimento: la rigenerazione urbana

Non solo un rinnovo o una ristrutturazione, ma una vera e propria trasformazione. È questo la rigenerazione urbana: un processo che si occupa di rinnovare aree urbane in declino, trasformandole in spazi vitali, funzionali e sostenibili. Questa strategia ha guadagnato popolarità in tutto il mondo, inclusa l'Italia, come risposta ai problemi derivanti dalla dismissione industriale, dall'abbandono degli edifici e da altre problematiche legate al degrado urbano.

La rigenerazione urbana non si limita semplicemente al recupero fisico di edifici e spazi. Include una serie di interventi che mirano a migliorare l'ambiente urbano, la qualità della vita dei residenti e a creare nuove opportunità economiche. Sono diversi gli esempi in cui la rigenerazione urbana si applica. Spesso include il recupero di edifici abbandonati o sottoutilizzati, e tende a valorizzare gli spazi pubblici, come piazze e parchi.

L'esempio di rigenerazione urbana di Impredo

Impredo ha recentemente trasformato i noti spazi utilizzati per anni come discoteca, in una bellissima sede universitaria. È successo in via Libetta, a Roma, dove un locale che per anni ha ospitato uno dei più famosi club della movida capitolina, si è trasformato nell’autorevole e moderna sede della RUFA – Rome University of Fine Arts, importante accademia di Belle Arti. L’intervento aveva come obiettivo la valorizzazione degli edifici storici e soprattutto la conservazione dei caratteri identitari del complesso dell’ex Forestale Triestina. Da luogo di commercio e di trasformazione del legname, a luogo di produzione culturale. I capannoni seriali a campata unica, pur mantenendo intatta la spazialità interna dei luoghi, oggi accolgono aule e laboratori. Sono stati conservati gli elementi di pregio, come le carpiate e i pilastri e disegnati i soppalchi per dare ampiezza alle aule universitarie.

Ulteriore esempio di rigenerazione urbana è la ristrutturazione delle Terme di San Siro che Impredo sta realizzando a Milano. Si tratta di un recupero architettonico, strutturale e funzionale delle antiche Terme di San Siro (ex Scuderie de Montel), un edificio storico realizzato nel 1915 e soggetto a vincolo delle Belle Arti. L’intervento prevede la realizzazione di nuovi apparati murari, di nuove coperture e ambienti, in particolare il giardino termale, e poi i garage e i locali per le centrali tecnologiche.

Le sfide del futuro

Nonostante i successi, la rigenerazione urbana in Italia deve ancora affrontare alcune sfide, come la burocrazia e la necessità di mantenere un equilibrio tra modernità e conservazione del patrimonio storico. Ma la rigenerazione urbana è una strategia essenziale, uno strumento indispensabile per garantire che le città rimangano luoghi vivibili, sostenibili e prosperi. Se ben gestita, può trasformare aree degradate in spazi fiorenti e a beneficiarne saranno tutti, sia i residenti attuali sia le future generazioni.


Lucido Fauceglia, Responsabile della Produzione Impredo: “Risorse, tecnologia e sostenibilità le sfide di oggi”

L’esperienza di un quarto di secolo nel settore edile, l’occhio attento alle nuove tecnologie che aiutano in cantiere e la capacità di fare squadra. Lucido Fauceglia da gennaio ricopre il ruolo di Responsabile della Produzione in Impredo ed è il punto di riferimento per il team di produzione dell’azienda. “Mi occupo fondamentalmente del coordinamento del team di produzione – spiega - relazionandomi, contestualmente, con il nostro Ufficio Gare che rifornisce il Settore Produzione di commesse, con il nostro Ufficio Acquisti che provvede all’approvvigionamento di fornitori e subappaltatori per tutte le commesse attive e, ovviamente, con il nostro Ufficio Controllo di Gestione che, a partire dai budget di commessa, effettua un monitoraggio puntuale, per ciascuna commessa, sulla produzione effettuata e sul forecast di produzione. La nostra organizzazione produttiva prevede la presenza di un Project Manager che gestisce, generalmente, due, tre commesse, un Direttore di Cantiere ed uno o più capocantieri per ciascuna commessa attiva.

Il coordinamento con questo team viene gestito con sopralluoghi in cantiere e con riunioni tecniche periodiche in cui vengono effettuati screening sulla gestione della commessa e sul suo stato di avanzamento in relazione al cronoprogramma ed agli sviluppi tecnico-economici della stessa. Nel corso di tali riunioni vengono, inoltre, messi a fattor comune tutte le eventuali criticità riscontrate e le relative azioni correttive che hanno portato alla loro risoluzione. In tutto questo lavoro è di fondamentale importanza la capacità di “team building” sia nella definizione iniziale del team di commessa sia, successivamente, nella gestione dei sottili equilibri che, sempre, in un ambiente lavorativo fortemente competitivo quale è il cantiere, si vengono a creare”.

Le sfide quotidiane

Le sfide sono all’ordine del giorno e non è sempre facile trovare una soluzione a tutto: “Faccio questo lavoro, ormai, da oltre un quarto di secolo – spiega l’Ing. Fauceglia - ed ho imparato che in edilizia nulla è “scontato” o “banale”. Non entrare nel merito di alcune questioni, per quanto semplici possano apparire, comporta sempre il rischio di fare degli errori che si traducono in migliaia di euro di “danni”. Ciò detto, la sfida più comune che si incontra nella edilizia di oggi, dal punto di vista squisitamente produttivo, è il reperimento sul mercato di risorse organizzate e capaci.

E’ un periodo molto particolare nel quale la congiuntura tra il mancato ricambio generazionale delle maestranze in cantiere ed il grosso volume di risorse assorbito dal Superbonus ha desertificato il mercato di imprese artigiane organizzate e capaci che, fino ad un quinquennio fa, erano presenti e proattive sul mercato dell’edilizia. Fortunatamente Impredo sopperisce a tale situazione con una struttura propria cospicua e molto ben organizzata sia per le maestranze che per i mezzi d’opera.

Forte di questa lunga esperienza, Fauceglia è approdato ad Impredo perché fortemente voluto da Daniele D’Orazio, CEO dell’azienda, ma è stato anche convinto dalla sua lungimirante visione d’impresa. “Qui in Impredo, tutti i progetti sono interessanti – spiega Fauceglia - tuttavia, una delle sfide più impegnative ad inizio anno era rappresentata dalla ristrutturazione integrale di un plesso scolastico in zona Cassia per la quale si prevedevano lavori per circa otto milioni di euro da realizzarsi, in circa otto mesi, entro fine agosto.

Ebbene, grazie alla corretta programmazione degli approvvigionamenti e della produzione, alla completa disponibilità di tutti i fornitori e subappaltatori, al supporto prezioso del nostro Ufficio Amministrazione, alla dedizione ed abnegazione del team di commessa siamo riusciti a centrare l’obiettivo consegnando la scuola nei primi giorni di settembre e permettendo che l’anno scolastico avesse inizio regolarmente”.

Uomini e tecnologia

La tecnologia svolge un ruolo quotidiano e oggi più che mai fondamentale nell’impresa di costruzione. Spiega Fauceglia: Impredo ha un approccio nettamente proattivo nell’abbracciare tutto quanto il cambiamento tecnologico mette a disposizione per il miglioramento del processo produttivo ad iniziare dalla fase della progettazione. Ovviamente, l’inserimento di una nuova tecnologia comporta costi per la formazione, per l’educazione di tutti i membri del settore produttivo al suo utilizzo, per l’integrazione efficace all’interno dei processi aziendali e per il fisiologico rallentamento iniziale di questi ultimi nel corso della implementazione della nuova tecnologia”.

La sostenibilità è l’altra grande sfida che il settore si trova oggi ad affrontare più che mai: “Personalmente penso che l’ingegneria civile nel suo complesso e l’attenta progettazione ed esecuzione delle nuove opere possano avere un ruolo fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico – afferma Fauceglia -. Il motto che ispira la mission di Impredo è “costruiamo con cura”; cura per i dettagli, per l’ambiente, per la qualità, ma soprattutto per il benessere delle persone. Impredo è da sempre attenta alla sostenibilità sociale ed economica nonché alla riduzione dell’impatto ambientale dei propri progetti in ossequio agli obiettivi previsti dall’Agenda 2030.

Tutti gli edifici che costruiamo implementano soluzioni progettuali ed impiantistiche di ultima generazione volte a ridurre i consumi e le dispersioni energetiche e idriche. Gli stessi materiali utilizzati, sempre più spesso marcati CAM, o reperiti in aree limitrofe al sito di costruzione, testimoniano il fermo impegno della Impredo alla realizzazione di edilizia che abbia impatti ambientali sempre più contenuti. Nei primi mesi dell’anno abbiamo realizzato interventi che soddisfano le certificazioni LEED e, in questi mesi, stiamo affrontando nuove commesse per le quali ci impegniamo a costruire con caratteristiche che soddisfino i requisiti dei protocolli LEED e BREEAM. Quindi non solo l’impegno fine a sé stesso, ma la volontà di costruire in ossequio a protocolli internazionali che garantiscano il conseguimento di una sostenibilità certificata”.

Una formazione continua

Il Responsabile di Produzione ha anche il compito di far lavorare bene e in sintonia il proprio team. Ma come ci si riesce? “Innanzitutto, analizzo le capacità, le propensioni, le “condizioni al contorno” e le esigenze della vita non solo lavorativa ma anche sociale dei miei collaboratori – afferma Fauceglia -. Quindi, nella scelta del team, abbino, le propensioni e le capacità lavorative dei miei collaboratori alle caratteristiche peculiari della commessa senza tralasciare le affinità elettive che spesso si generano tra colleghi.

Infine, essendo fermamente convinto che i “gradi” si guadagnano sul campo e non per mera “investitura”, a commessa avviata, cerco, nei limiti del tempo che posso dedicare a ciascuno di loro, di essere sempre al fianco dei miei collaboratori, risolvendo insieme problemi più o meno grandi legati all’intero processo produttivo. Ad oggi, anche e soprattutto per merito dei colleghi, mi ritengo assolutamente soddisfatto del clima “virtuoso” generatosi all’interno del Team di Produzione Impredo”.

Tra i progetti seguiti per Impredo ne esiste uno in particolare che lo rende orgoglioso: Il nuovo Centro Polifunzionale Pio Cretaro che Impredo ha costruito in “tempi record” ed ha donato alla città di Amatrice. Si tratta di un edificio che, oltre che funzionale alla gestione delle emergenze, vuole essere una “casa” ed un “punto di incontro” per l’intera comunità amatriciana a testimonianza della ripartenza e del ritorno alla normalità della vita. Nel corso della cerimonia di inaugurazione dello scorso 17 giugno, alla presenza delle autorità civili e religiose, mi sono sentito davvero orgoglioso di aver preso parte a questa iniziativa e di appartenere alla “famiglia Impredo”.

L'edilizia del futuro

Di certo si andrà verso una edilizia sempre più sostenibile dal punto di vista sociale, economico ed ambientale. Per Fauceglia Il Green Building e l’edilizia a “misura d’uomo” di cui, oggi, si inizia a parlare, nel futuro prossimo sarà presto una realtà. Di certo la tecnologia, non solo intesa come automazione e digitalizzazione ma anche come uso della realtà virtuale e realtà aumentata irromperà in tutti i processi dell’edilizia, a partire dalla progettazione per arrivare alla gestione dei mezzi d’opera e della sicurezza in cantiere.

Di certo sarà sempre più complicato trovare sul mercato mano d’opera specializzata opportunamente formata in quanto è evidente negli ultimi anni la mancanza di un cambio generazionale in tutti i settori edili. Anche in questo, il nostro CEO si è dimostrato assolutamente lungimirante nella creazione della scuola Mastri 4.0, un progetto innovativo che permette una sinergia tra aziende e giovani offrendo a questi ultimi un percorso di apprendimento teorico a pratico in cui i migliori mastri per ciascuna area di expertise li affiancano e li guidano in un tirocinio che permette di creare personale formato e motivato”.


Le città del futuro

La visione delle "città intelligenti" o "smart cities" è sempre più vicina alla realtà, con molte città in tutto il mondo che stanno abbracciando la tecnologia per migliorare la qualità della vita dei loro cittadini e ridurre l'impatto ambientale. I cambiamenti climatici e la necessità di diventare ecosostenibili, hanno fatto nascere l’esigenza di creare case più a misura di uomo e natura.

Il futuro delle città

Nel mondo esistono alcuni esempi di smart city in via di progettazione. Quella più ambiziosa è sicuramente The Line  una città orizzontale che si estenderà per 170 km nel deserto dell’Arabia Saudita e che dovrebbe essere terminata nel 2030.

Nelle isole delle Maldive, sta sorgendo The Floating City. Lo Stato, nel 2022, ha infatti annunciato i piani per costruire la prima città galleggiante del mondo, in risposta alla crescente minaccia del cambiamento climatico e dell'innalzamento del livello del mare. Questa città, che sarà costruita con l'ausilio di tecnologie avanzate e rispettose dell'ambiente, offrirà alloggi, servizi e infrastrutture resilienti alle condizioni meteorologiche estreme.

Nel 2008, Masdar City, città degli Emirati Arabi Uniti ha intrapreso un viaggio per sviluppare una delle metropoli più sostenibili al mondo. Pianificata vicino ad Abu Dhabi, Masdar City è un esperimento in grande scala di una città intelligente e sostenibile. Utilizza energia solare e altre fonti rinnovabili per la sua elettricità, e dispone di un sistema di trasporto pubblico automatizzato per ridurre l'uso di automobili. La città ospita un cluster di tecnologia pulita ed è in rapida crescita.

In Malesia, Biodivercity verrà realizzata a sud dell’isola di Penang, nella zona settentrionale dello stretto di Malacca. Si tratta di tre isole artificiali, dove gli edifici saranno costruiti con materiali a basse emissioni di carbonio e saranno ispirati allo stile locale. Verranno utilizzati bambù e legno, ma anche cemento ecologico. E giusto per non lasciare nulla all’immaginazione, all’interno di BiodiverCity i cittadini si muoveranno a piedi o in bicicletta, ma anche con mezzi pubblici a guida automatica o con veicoli aerei simili a droni.

Ecosostenibile e non solo

Nella vicina Spagna c’è Santander leader mondiale del movimento delle smart city con oltre 12.000 sensori installati in tutta la città per monitorare tutto, dal traffico ai parcheggi, alla qualità dell'aria e ai livelli di rumore. I dati raccolti da questi sensori sono utilizzati per migliorare la vita dei cittadini e rendere la città più efficiente. Rimanendo in Europa anche la Grecia sta lavorando alla sua smart city.

Sorgerà nell’area del vecchio aeroporto di Atene, The Ellenikon, , che avrà una superficie di 6 milioni di mq. Tutta l’area sarà coperta da una connessione ultra-veloce che permetterà l’utilizzo di un sistema di navigazione live-view basato sulla realtà aumentata per la circolazione. Gli edifici saranno realizzati con facciate green progettate per garantire l’isolamento termico, la produzione autonoma di energia, la riduzione delle emissioni e la purificazione dell’aria. Lungo la costa saranno distribuiti anche una serie di sensori che ne monitoreranno lo stato di salute.

Questi esempi mostrano come le smart cities potrebbero diventare in breve tempo città del futuro, grazie all'uso diffuso di sensori dotati di intelligenza artificiale (IoT), energia rinnovabile e trasporti automatizzati per creare città più sostenibili e piacevoli da vivere.


Edilizia green: i materiali del futuro

Sono tanti, hanno nomi che richiamano la “vecchia” edilizia ma sono nuovi, tecnologici, ed hanno tutti in comune una cosa: sono ecosostenibili.

L'edilizia green si basa sull'utilizzo di materiali eco-compatibili e tecnologie a basso impatto ambientale per costruire edifici e spazi abitativi che riducono l'impatto sull'ambiente e promuovono la sostenibilità. Esistono molti materiali che sono utilizzati nell'edilizia oggi ma che richiamano il futuro. Alcuni li consociamo già, sono molto comuni e nell’ultimo periodo hanno conosciuto un nuovo slancio. Il legno, ad esempio, materiale rinnovabile e a basso impatto ambientale, se proveniente da foreste gestite in modo sostenibile. Viene utilizzato per la costruzione di strutture in legno, travi, pannelli e pavimenti.
Oppure l’eco cemento: esistono, infatti, varianti che utilizzano meno clinker, un componente ad alto impatto di anidride carbonica nella produzione del cemento tradizionale. Questo materiale può contribuire a ridurre le emissioni di CO2 durante la fase di produzione.
Esiste anche il calcestruzzo areato autoclavato (AAC): un materiale leggero e isolante che riduce il consumo di cemento e richiede meno energia per il riscaldamento durante il processo di produzione.
Si parla molto anche di bio-beton, un tipo di calcestruzzo che utilizza residui biologici come la paglia o il bambù al posto dei tradizionali rinforzi in acciaio.

Dal vecchio, al nuovo, al riciclato

Anche il mattone, elemento simbolo dell’edilizia può essere ecosostenibile. I mattoni riciclati sono creati utilizzando materiali come plastica, vetro e scarti di ceramica, riducendo così l'utilizzo di risorse naturali.
Esistono anche i blocchi di terra compressa, realizzati compattando terra, sabbia e stabilizzanti naturali. Questi blocchi offrono eccellenti proprietà termiche e sono altamente sostenibili.
E partendo da quest’ultimi, non si può non parlare degli isolanti naturali, sempre più utilizzati. Materiali come fibra di cellulosa, sughero, lana di pecora, canapa e fibra di cocco sono utilizzati come isolanti termici e acustici.
C’è anche il bambù, una risorsa altamente rinnovabile che cresce rapidamente. Viene utilizzato per pavimenti, pannelli, rivestimenti e persino strutture portanti.

Soluzioni green sono state trovate anche per il vetro: esistono, infatti dei vetri speciali che riducono la perdita di calore e filtrano la radiazione UV, riducendo l'uso di riscaldamento e condizionamento.
E sempre più utilizzate sono le vernici eco-compatibili: pitture e rivestimenti a base di materiali naturali e a basso contenuto di composti organici volatili (COV), che riducono l'inquinamento nelle aree interne.

Di fondamentale importanza è il riciclo di materiali come il metallo, il vetro e la plastica per la costruzione di elementi architettonici e di arredo che contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti e l'uso di risorse vergini.
Sempre in tema di arredo, spopolano i tessuti eco-sostenibili: realizzati con fibre naturali biodegradabili o con fibre riciclate.

L'aiuto arriva dalla natura

Capitolo a parte perché ancora in via di sviluppo, è la bio-plastica: si tratta di materiali derivati da risorse rinnovabili, come amido di mais, patate o zucchero, e possono essere utilizzati in una varietà di applicazioni di costruzione, riducendo la dipendenza da plastiche tradizionali a base di petrolio. Mentre una nuova via si sta facendo largo per le coperture. I tetti verdi sono coperti con vegetazione e possono aiutare a ridurre l'effetto isola di calore nelle città, a migliorare l'isolamento termico degli edifici, a gestire lo scorrimento delle acque piovane e a fornire habitat per la fauna selvatica.

Inoltre, sono in corso ricerche per utilizzare le microalghe come fonte di energia rinnovabile nelle costruzioni: possono essere coltivate sulle facciate degli edifici e utilizzate per produrre bioenergia.

Questi sono solo alcuni dei tanti materiali sostenibili che possono essere utilizzati nell'edilizia del futuro. L'obiettivo principale di questi materiali è ridurre l'impatto ambientale e promuovere la sostenibilità, offrendo al contempo spazi abitativi confortevoli ed efficienti dal punto di vista energetico. Con il progresso della ricerca e dello sviluppo, ci si aspetta che vengano sviluppati ulteriori materiali sostenibili per il settore dell'edilizia nel futuro.


Costruire per la resilienza: l'importanza della progettazione antisismica

Il Centro Polifunzionale “Pio Cretaro” che Impredo ha donato alla comunità di Amatrice, cittadina rasa al suolo dal terremoto del 2016, è un esempio di costruzione antisismica corretta, funzionale e rispettosa di tutte le norme in vigore. L'Italia è un paese noto per la sua ricca storia architettonica, ma anche per la sua esposizione a rischi sismici significativi. Data la sua posizione geografica, l'importanza della progettazione antisismica diventa cruciale per garantire la sicurezza delle persone e la protezione del patrimonio edilizio.

Costruire in modo corretto un edificio antisismico vuole dire non solo seguire scrupolosamente le norme in vigore ma prendere in considerazione tutta una serie di fattori fondamentali per la buona riuscita dell’opera. È quindi essenziale che gli architetti e gli ingegneri comprendano i rischi sismici specifici delle aree in cui si svolgeranno i progetti edilizi. La progettazione antisismica richiede una valutazione accurata della sismicità locale, considerando la magnitudo massima prevedibile e la frequenza di terremoti.

Le norme

In tema di leggi, l’Italia ha normative specifiche per garantire la sicurezza delle costruzioni in zone sismiche. Le norme tecniche per le costruzioni (NTC) forniscono linee guida dettagliate sulla progettazione, la costruzione e la verifica strutturale. Queste normative stabiliscono standard minimi per garantire la resistenza sismica delle nuove costruzioni e degli interventi di ristrutturazione.

Altro punto fondamentale è la tecnica di costruzione. La progettazione antisismica implica l'utilizzo di diverse metodologie per aumentare la resistenza delle strutture ai terremoti. Tra queste tecniche vi sono la creazione di un sistema strutturale adeguato, l'uso di materiali sismo-resistenti, la distribuzione delle masse e la prevenzione di fenomeni di cedimento globale o locale. Gli edifici antisismici sono progettati per dissipare l'energia sismica attraverso meccanismi di smorzamento e ammortizzamento, riducendo così l'impatto delle forze sismiche sulla struttura.

Il push over

Successivamente, c’è la verifica strutturale dove è necessario condurre analisi approfondite e simulazioni per valutare la capacità delle strutture di resistere ai carichi sismici. Inoltre, è importante monitorare continuamente le strutture esistenti per individuare eventuali segni di degrado o danni e adottare misure correttive tempestive. In questo campo la tecnologia aiuta grazie, tra gli altri metodi all’analisi push over – letteralmente “spingi oltre” – è una procedura di analisi statica non lineare che ha lo scopo di determinare il comportamento di una struttura a fronte di una determinata azione (forza o spostamento) applicata. Questa tipologia risulta essere quella che più si presta al calcolo delle strutture in muratura.

La progettazione antisismica rappresenta un elemento essenziale per garantire la resilienza delle costruzioni in Italia. La comprensione dei rischi sismici, l'applicazione delle normative, l'utilizzo di tecniche di progettazione avanzate e la verifica strutturale accurata sono tutti fattori che contribuiscono alla creazione di edifici sicuri e resistenti ai terremoti. Ma è un lavoro che riguarda tutti, non solo costruttori, ingegneri e architetti. La sensibilizzazione del pubblico può contribuire a promuovere la cultura della sicurezza sismica e ad adottare comportamenti responsabili.


Impredo & sociale

Operare per la comunità e per il sociale attraverso opere e progetti. È dal 2021 che Impredo onora il suo impegno nei confronti della comunità con opere importanti in quanto società Benefit. Ma cosa significa esattamente?

Società Benefit

Una società Benefit è una forma di organizzazione aziendale che combina obiettivi sociali e ambientali con il perseguimento del profitto. Queste società sono progettate per creare un impatto positivo sulla società e sull'ambiente, oltre a generare valore economico per gli azionisti. Questa forma societaria è stata creata per consentire alle imprese di bilanciare la responsabilità sociale e ambientale con l'obbligo di generare rendimenti finanziari.

Le società Benefit sono tenute a prendere decisioni che considerino l'impatto sugli stakeholder, come dipendenti, comunità locali, fornitori, clienti e l'ambiente. Ciò significa che devono considerare gli interessi di tutti questi soggetti, oltre a quelli degli azionisti, quando prendono decisioni aziendali. Inoltre, queste società sono soggette a una maggiore trasparenza e rendicontazione rispetto a quelle tradizionali. Devono dimostrare il loro impegno a raggiungere gli obiettivi di beneficio pubblico attraverso la valutazione e la relazione regolare sulle prestazioni sociali, ambientali e finanziarie.

Una questione di responsabilità sociale

Diventare società Benefit – ha dichiarato Daniele D’Orazio – s’inquadra perfettamente nella visione di Impredo, secondo la quale i guadagni aziendali devono essere accompagnati da responsabilità nei confronti della collettività”.

 Tra gli impegni nei confronti della comunità, Impredo ha realizzato due grandi opere. La prima è il Centro Polifunzionale “Pio Cretaro” ad Amatrice, costruito in segno di vicinanza alla cittadina laziale colpita duramente dal terremoto del 2016. Il centro è stato consegnato il 17 giugno 2023, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento per la cittadinanza e sede della Protezione Civile locale. Una testimonianza di come Impredo supporta le comunità locali in difficoltà per aiutarle a ripartire. Così come s’inquadra nel concetto di ripartenza, nel senso di dare nuove opportunità l’Academy di Impredo, la scuola Mastri 4.0.

Una scuola diversa dalle altre, che unisce il mondo della formazione a quello del lavoro, privilegiando le fasce di popolazione che sono ai margini della società. Nata nel 2021 con un progetto pilota, è stata una sfida vinta. Tanto che ora si apre anche ai detenuti giunti a fine pena e al settore food. La scuola infatti, è stata contattata per ricercare figure da inserire nelle sale e nei bar per cui c’è una forte richiesta. La formazione professionale che offre Mastri 4.0 mira a promuovere l’aumento delle capacità e conoscenze delle persone che si traduce in migliore qualità di vita sia in ambito professionale sia familiare. E soprattutto offre una visione del futuro a chi pensa di non averne.

Tanti sono i guadagni, maggiori sono i doveri nei confronti della collettività – ha dichiarato Daniele D’Orazio – Impredo è consapevole che la sostenibilità rappresenta una sfida continua e continuerà a portare avanti il suo impegno verso la sostenibilità in tutte le sue attività future”.


Come il noleggio di macchinari sta sostenendo l'edilizia in Italia

Il settore dell'edilizia in Italia, sta beneficiando in modo significativo del noleggio di macchinari. Questa pratica permette alle imprese di accedere a una vasta gamma di attrezzature specializzate senza doverle acquistare, offrendo flessibilità, efficienza e risparmi economici.

Solo vantaggi

Un occhio va alla sostenibilità, che in tema di costruzioni è ormai punto fermo, un altro va all’enorme risparmio che si ottiene. Le imprese edili necessitano spesso di macchinari specializzati per portare a termine i loro progetti. Tuttavia, l'acquisto di queste attrezzature può comportare un notevole investimento iniziale che potrebbe essere finanziariamente impegnativo. Il noleggio di macchinari offre un'alternativa vantaggiosa, consentendo alle imprese di accedere ai macchinari specializzati senza dover sostenere il costo dell'acquisto.

Il fattore di cui si tiene conto nel momento in cui si apre un cantiere è anche e soprattutto il tempo. Il noleggio di macchinari offre alle imprese la flessibilità necessaria per adattarsi alle variazioni del tempo: ad esempio possono noleggiare le attrezzature necessarie solo per il periodo in cui sono richieste, senza dover gestire costose attrezzature inutilizzate durante i periodi di inattività. Ciò consente un utilizzo più efficiente delle risorse finanziarie ed evita la necessità di immagazzinare e manutenere attrezzature non utilizzate.

Un'evoluzione continua

Il settore delle costruzioni è in continua evoluzione, con l'introduzione di nuove tecnologie e macchinari all'avanguardia. Acquistare costantemente nuovi macchinari è un onere finanziario per molte imprese, specialmente per quelle di piccole e medie dimensioni. Il noleggio di macchinari consente alle imprese edili di rimanere aggiornate con gli ultimi sviluppi senza dover acquistare nuove attrezzature ogni volta. Possono noleggiare macchinari con le più recenti caratteristiche e tecnologie, consentendo loro di migliorare l'efficienza e la qualità del lavoro svolto.

Altro aspetto di cui si deve tener conto è l’avanzamento tecnologico. Infatti, il noleggio di macchinari spesso include servizi di assistenza tecnica e manutenzione forniti dai fornitori. Questo allevia le preoccupazioni delle imprese riguardo alla gestione e alla manutenzione delle attrezzature, consentendo loro di concentrarsi sulle attività principali del progetto.

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L’industria edile è uno dei settori economici più critici per l’ambiente a causa delle enormi quantità di risorse naturali che consuma e dell’impatto negativo causato dalla produzione di rifiuti ed emissioni di gas serra. La sfida a un lavoro più sostenibile è ormai partita ed avanza a passi da gigante per ottenere alta qualità con il minimo tasso di inquinamento. Il noleggio di macchinari è un campo che sta sostenendo in modo significativo l'edilizia in Italia perché consente alle imprese edili di gestire meglio le loro risorse finanziarie, migliorare l'efficienza e rimanere competitive nel settore in rapida evoluzione.


L’edilizia sostenibile e certificata

Sostenibilità. È la parola che più di ogni altra sta rivoluzionando il mondo edile. Ma ciò che si cerca maggiormente è una sostenibilità certificata. Infatti, le certificazioni in questo campo garantiscono che gli edifici siano progettati, costruiti e gestiti in conformità con determinati standard di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Le nuove certificazioni

Una delle certificazioni più conosciute a livello internazionale è il sistema LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). Il programma LEED valuta diversi aspetti di un edificio, come l'efficienza energetica, l'utilizzo di materiali sostenibili, la qualità dell'aria interna, la gestione dell'acqua e l'innovazione del design. Ottenere una certificazione LEED significa che l'edificio soddisfa criteri rigorosi e dimostra un impegno concreto verso la sostenibilità.

Altre certificazioni sostenibili importanti includono BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) e WELL Building Standard. BREEAM si concentra sull'analisi delle prestazioni ambientali degli edifici, mentre WELL si focalizza sul benessere delle persone all'interno degli ambienti costruiti, tenendo conto di parametri come: la qualità dell'aria, l’illuminazione e l’acustica.

Poi c’è DECLARE, che riguarda i materiali costruttivi. È come l’etichetta degli ingredienti su un prodotto commestibile: evidenzia la presenza di sostanze inquinanti, dannosi per l’ambiente o per la salute dell’uomo. Tutti i prodotti sono analizzati e raccolti in un grande database in costante aggiornamento. DECLARE mira a diventare lo strumento dei “prodotti virtuosi” ed è stato creato da un’organizzazione no profit impegnata in campo ambientale.

Lo strumento fondamentale per progettisti e costruttori

Le certificazioni sostenibili non solo dimostrano l'impegno verso la tutela dell'ambiente e del benessere delle persone, ma possono anche offrire vantaggi tangibili. Perché aiutano a “centrare” gli obiettivi della sostenibilità in campo edile e diventano sempre più uno strumento in mano a progettisti e costruttori per un futuro all’insegna del green.