Carenza di manodopera qualificata: per la prima volta tra i 10 principali rischi aziendali a livello mondiale

La carenza di manodopera qualificata entra per la prima volta nella top ten dei rischi aziendali. A dirlo è l’Allianz Risk Barometer 2022, che analizza le preoccupazioni e i rischi che vengono percepiti dalle aziende a livello mondiale per l’anno successivo. La ricerca, condotta da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), vede al primo posto i rischi informatici, seguiti dall’interruzione di attività e dalle catastrofi naturali. Il Covid-19 è al quarto posto e, pur restando una preoccupazione costante, sembra fare meno paura alle aziende, che ora si sentono più preparate per superare la crisi. All’Allianz Risk Barometer partecipano più di 2500 esperti di 89 paesi di tutto il mondo, tra cui Ceo, risk manager, broker ed esperti assicurativi.

I rischi maggiormente temuti in Italia

La classifica italiana rispecchia quella globale, con rischi informatici (aumentati con la digitalizzazione e il lavoro da remoto) e di conseguenza la sicurezza informatica e poi l’interruzione di attività ai primi due posti, seguite dalle catastrofi naturali (33%). In quinta posizione la pandemia da Coronavirus.

Ma c’è una new entry nella top ten dell’Allianz Risk Barometer e riguarda la carenza di forza lavoro qualificata. Un rischio che tocca il 13% degli intervistati (era al 6% nel 2017 e al 9% nel 2019) e che va ad occupare la nona piazza, ma se si analizzano i singoli settori come ingegneria, costruzioni, immobiliare, servizi pubblici e sanità questa carenza sale come preoccupazione delle aziende tra i primi cinque posti, addirittura al primo posto per il comparto dei trasporti.

La carenza di talenti è quindi la più alta negli ultimi quindici anni, tenendo conto anche di un sondaggio di Manpower Group. I datori di lavoro faticano a trovare i lavoratori specializzati di cui hanno realmente bisogno, personale e operai già formati e disponibili sul mercato. E proprio perché consci da tempo della mancanza di lavoratori qualificati nel comparto edilizia che gli amministratori di Impredo hanno investito in Mastri 4.0, una scuola di mestieri edili che punta ad avvicinare i giovani a professioni che sono fondamentali per il settore.



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L’Allianz Risk Barometer

Per la seconda volta nella storia delle edizioni del sondaggio, i rischi informatici sono al primo posto con il 44% delle risposte, a cui segue con il 42% l’interruzione di attività. Proprio questo rischio è abbastanza temuto dalle aziende, che nello scorso anno hanno dovuto far fronte a una serie di eventi complessi (come cyber attacchi, eventi meteorologici estremi, ondate pandemiche, problemi di logistica e trasporto) e imparare a reagire e a fronteggiare queste situazioni.

Più distanziate sul podio le catastrofi naturali, temute dal 25% che però salgono rispetto al sesto posto in classifica del 2021. Il cambiamento climatico raggiunge il 17% e la sesta posizione (rispetto alla nona precedente), mentre la pandemia da Covid-19 scende al quarto con il 22%. Catastrofi naturali e cambiamento climatico sono di fatto correlate a causa del riscaldamento globale e in alcune zone del pianeta sono ritenute un grande rischio, soprattutto per i danni che possono portare alle aziende (57%).

Inoltre, le aziende si trovano a dover gestire una transizione ecologica per ridurre le emissioni da carbonio, una preoccupazione per oltre il 30% degli intervistati. Al quinto posto con il 19% ci sono i cambiamenti legati al settore legislativo e regolamentare; al settimo incendio ed esplosioni (17%). Meno percepiti come rischi nell’ultimo anno i cambiamenti nei mercati (8° posto con il 15%) e quelli macroeconomici (10° piazza con l’11%).

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