Uno spazio per lo smart working, una palestra, un'area gioco e una relax: sono un esempio di luoghi da condividere per un nuovo modello di vivere il condominio. Il cohousing – ovvero la condivisione di servizi e spazi comuni da parte di chi vive in realtà abitative private – è sempre più presente nella progettazione e realizzazione di nuovi condomini. 

Il cohousing ha origine in Danimarca verso la fine degli anni '70. Un decennio più tardi arriva negli Stati Uniti e successivamente, a piccoli passi, anche il resto dell'Europa accoglie questo nuovo modo di costruire residenze.

Un nuovo concetto di abitare che oggi ha preso piede in Italia. Il condominio si evolve e cambia: la condivisione degli spazi permette una nuova socializzazione che si traduce in una soddisfazione personale ed anche in un risparmio economico. 

Le città di oggi, infatti, hanno portato, nella maggior parte dei casi, all’alienazione dell’individuo piuttosto che alla creazione di comunità, alla separazione piuttosto che all’inclusione. Gli spazi condivisi possono aiutare a ribaltare questa realtà e rappresentano un'occasione che non ha eguali. Spazi che hanno la forza di aggregare, di combattere la solitudine, di far sentire chi li abita parte reale di una comunità senza perdere la propria privacy e, che non guasta certo, tutto tradotto anche in un risparmio economico e di tempo da dedicare ai propri interessi.

Una nuova idea di abitazione

Quasi illimitata è la scelta dei servizi che possono includere locali ad uso lavanderia, zone ricreative, palestre, spazi connessi alla rete ed attrezzati per l’home working. Non mancano neanche condomini con sale cinema o terrazze attrezzate dove poter organizzare piccoli eventi.

Un esempio attuale di condominio con spazi condivisi è Casa Maggiolino, la costruzione che Impredo sta portando a termine nel quadrante Est di Roma: un edificio di 98 unità immobiliari con annessi servizi in pieno stile cohousing. 

https://www.impredo.it/portfolio/via-del-maggiolino/ 

Un nuovo condominio che prevede terrazze attrezzate con area barbecue e solarium, uno spazio per lo smart working, la zona fitness, una relax e lo spazio esterno con giardino e giochi per bambini. 

L’abitare del futuro è green e condiviso

“Dalla smart home alla sharing home – dichiara Daniele D’Orazio, fondatore e amministratore di Impredo – una piccola diramazione dell’economia condivisa (sharing economy) che così fa il suo ingresso anche nelle nostre abitazioni”.