Da club a sede universitaria: affidata a Impredo la ristrutturazione dell’ex Goa di via Libetta

Ci sarà una terza vita per lo storico complesso di immobili di via Libetta a Roma che nel cuore del quartiere Ostiense ospitava locali simbolo del clubbing capitolino come il Goa e il Barone Rosso. Sorti agli inizi del Novecento come edifici destinati ad attività produttive e trasformati in seguito in disco club – il più famoso dei quali, il Goa, è stato chiuso nel novembre 2021 – diventeranno nei prossimi mesi sede di una prestigiosa università. Gli ex capannoni ospiteranno infatti aule e uffici della RUFA – Rome University of Fine Arts, importante accademia di Belle Arti, nata nella capitale nel 1998 e che offre unampia offerta formativa in settori creativi come cinema, fotografia, scenografia, moda, pittura, scultura, multimedia arts and design. 

Pronti per il nuovo anno accademico

Lintervento di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica e consolidamento strutturale è stato affidato a Impredo, azienda romana leader nel settore delle costruzioni. I lavori iniziati il 4 aprile 2022 interesseranno 4 corpi di fabbrica: 3 saranno consegnati il 15 settembre 2022, in tempo per linizio del nuovo anno accademico, mentre per il quarto la consegna è prevista il 15 marzo 2023. 

«Una vera e proprio sfida contro il tempo» commenta lArchitetto Cristiano Furci, Project Manager di Impredo che svolgerà il coordinamento delle diverse attività del cantiere, cui lavoreranno complessivamente «oltre 50 professionisti delledilizia fra muratori, fabbri, carpentieri, falegnami, impiantisti elettrici e meccanici». 

La nuova sede universitaria, che nascerà nello spirito della rigenerazione urbana, disporrà di un impianto fotovoltaico per ridurre i consumi di energia elettrica.

Rispetto del mood originario 

Il progetto di riqualificazione firmato dallArchitetto Alessandro Ridolfi, da sempre impegnato sul tema della trasformazione urbana, ha tenuto conto del carattere industriale risalente alla prima destinazione duso dei capannoni.

L’intervento mira a valorizzare gli edifici storici e a conservare i caratteri identitari del complesso dell’ex Forestale Triestina utilizzato fino a due anni fa come discoteca. Allo stesso tempo è uno spazio innovativo legato alla formazione, alla creatività e alla produzione di idee. Da luogo di commercio e trasformazione del legname a luogo di produzione culturale. I capannoni seriali a campata unica, pur mantenendo intatta la spazialità interna dei luoghi, accolgono aule e laboratori. Una dotazione di ambienti-studio, aule didattiche e di luoghi aperti per circa 6.000 mq. Il grande vuoto esterno utilizzato per lo stoccaggio dei legnami si è trasformato in piazza, uno spazio informale che contribuisce a riconnettere i capannoni con il tessuto urbano e a stabilire nuove relazioni, non solo tra gli immobili ma anche con la città. Un percorso esterno, privo di muri, permeabile scorre fluido e connette gli edifici del complesso. È un elemento unificante, che non solo permette la distribuzione interna al campus tracciando dei percorsi ma allarga sempre più la dimensione orizzontale del complesso e il rapporto tra l’interno e l’esterno, oltre a creare uno spazio vitale, una moderna agorà per gli studenti che potranno interagire e assistere a proiezioni video.  

Il sistema di aule, distribuite a blocchi allinterno dei vari edifici, rinnova lidea di un complesso di edifici collegati da spazi esterni: un modo per far rivivere” il funzionamento unitario del complesso, oggi perduto. La struttura potrà ospitare nel complesso circa 350 persone fra allievi, personale docente e amministrativo. 

Daniele D’Orazio, Impredo: «Una struttura all’avanguardia»

«Siamo entusiasti di essere stati scelti per realizzare questo importante progetto di rigenerazione urbana, che consegnerà alla capitale una struttura universitaria allavanguardia dove migliaia di giovani creativi avranno nel tempo lopportunità di formarsi» commenta Daniele DOrazio, Amministratore unico di Impredo Spa. «Sin dalla sua fondazione la nostra azienda è impegnata al fianco di Sviluppatori e costruttori per realizzare prodotti immobiliari innovativi, sostenibili, dalle linee contemporanee e funzionali al benessere delle persone che li vivranno, in questo caso studenti e professori. Impredo inoltre – prosegue DOrazio – è particolarmente sensibile al tema della formazione. Quasi un anno fa abbiamo fondato Mastri 4.0, una scuola dei mestieri edili rivolta ai giovani che vogliono entrare nel settore delle Costruzioni. Un luogo concepito per ragazzi che vogliano sviluppare competenze per linizio di unattività professionale sicura. Due dei partecipanti al corso pilota, che si è svolto lo scorso autunno, sono già entrati a tutti gli effetti nella squadra di Impredo. Nelle prossime settimane – conclude l’imprenditore – partirà la seconda edizione del corso e non vediamo lora di trasmettere ai futuri professionisti la nostra passione per questo lavoro».