Decreto Sostegni ter – Caro-materiali, il nuovo meccanismo di compensazione
Il nuovo Decreto Sostegni Ter (DL n.4 del 27 gennaio 2022) prevede “misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”. Proprio per sostenere determinati settori economici e imprese penalizzati da misure restrittive per la pandemia, in un momento di straordinaria necessità e con una certa urgenza, sono state introdotte per questo anno nuove misure e sostegni economici.
Per il contenimento dei costi dell’energia elettrica
Si va incontro alle aziende energivore, ovvero a forte consumo di energia elettrica, con il credito si cerca di garantire una compensazione delle spese in più sostenute per l’innalzamento del prezzo dell’energia. Per il caro energia sono stati stanziati:
- 1,2 miliardi per la riduzione degli oneri di sistema delle imprese, al fine di contenere gli effetti dell’aumento dei prezzi del settore elettrico; in sostanza vengono annullate per il primo trimestre del 2022 le relative aliquote applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW;
- 540 milioni per contributi straordinari sotto forma di credito d’imposta del 20% a favore delle imprese che registrano un elevato consumo di energia e che hanno subito rincari consistenti (superiori al 30%) rispetto allo stesso periodo del 2019 (riferimento al primo trimestre 2022); una parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti;
- interventi sull’elettricità prodotta da impianti a fonti rinnovabili incentivati con vecchi sistemi, qui viene applicato un sistema di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia (se c’è un extra profitto) da riversare al gestore dei servizi energetici.
Per investimenti in beni 4.0 e consumo di gas naturale
Sono stati rivisti (incremento del massimale) ma restano anche in questo nuovo decreto gli investimenti in beni 4.0 (credito di imposta è riconosciuto nella misura del 5% del costo fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro), quindi per favorire gli acquisti di beni materiali strumentali nuovi. Sostegni anche alle imprese che hanno un forte consumo di gas naturale, a parziale compensazione delle spese sostenute per l’acquisto; aiuti per il settore trasporti visto l’aumento smisurato del prezzo dei carburanti.
Altri sostegni alle imprese
È stato inoltre previsto un “Fondo per il rilancio delle attività economiche” (200 milioni) per concedere contributi a fondo perduto per le attività che effettuano commercio al dettaglio, e che in relazione all’emergenza da Covid hanno subito pesanti perdite (riduzioni di ricavi sopra il 30%).
Aiuti anche alle industrie tessili e alla moda, calzaturiere, pelletterie (credito di imposta del 30% sul valore delle rimanenze di magazzino, stanziati 100 milioni). Sostegno alle attività economiche colpite in modo particolare dalla pandemia, con chiusure forzate per mesi e aiuti anche per parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici. Stanziamenti economici per i settori wedding, cultura, società sportive e intrattenimento (40 milioni).
Per le imprese del settore turistico-ricettivo è stato ripristinato il credito d’imposta sui canoni di locazione di immobili a uso non abitativo, già previsti dal decreto “Rilancio”, oltre all’esonero contributivo per le future assunzioni. Un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute è stato previsto per gli investimenti pubblicitari nello sport, quindi a sostegno di imprese ed enti che promuovono la propria immagine.