Il settore dell’edilizia cresce. Confedilizia avverte: «30% del PIL nazionale, ma ora stop a eccessi vincolistici e fiscali»

Il settore dell’edilizia continua a correre. Bonus e agevolazioni statali, uniti a una rinnovata consapevolezza delle famiglie di abitare spazi energeticamente efficienti, a basso impatto ambientale e soprattutto confortevoli, in grado di adattarsi alle esigenze emerse negli ultimi anni (smart working, didattica a distanza, living esterno, allenamento da casa), contribuiscono alla spinta degli investimenti nel settore. Anche i segmenti Direzionale e Logistica stanno vivendo una fase positiva a causa della necessità di adeguare gli uffici alle mutate necessità delle imprese alle prese con un nuovo sistema ibrido (smart working alternato al lavoro in presenza) e del bisogno di hub di stoccaggio, confezionamento e spedizione per far fronte all’esplosione dell’e-commerce.

Investimenti vicini ai 10 miliardi

Secondo un recente report pubblicato dalla società di advisoring Dils (ex Gva Redilco & Sigest), la logistica è protagonista del mercato nel 2021 e rappresenta il 28% del volume totale investito (2,7 miliardi), con una crescita dell’83% rispetto al 2020 in termini di volumi transati. La seconda asset class preferita dagli investitori sia domestici che internazionali è quella degli Uffici, che nel 2021 totalizza transazioni per 2,3 miliardi (con Milano in testa per quasi 1,8 miliardi di euro), in calo rispetto al 2020 ma in parziale recupero nell’ultimo trimestre, con 760 milioni investiti che hanno contribuito a ridurre il divario con l’anno precedente. Complessivamente il volume degli investimenti immobiliari in Italia nel 2021 è pari a circa 9,8 miliardi, con un incremento del 6% rispetto al 2020, secondo il report di Dils. Numeri confortati da un altro report, quello di Jll Italia, secondo cui l’anno scorso i grandi investimenti nel mercato immobiliare in Italia hanno raggiunto un volume di 9,8 miliardi, in crescita del 18% rispetto al 2020.

Daniele D’Orazio, Impredo: «C’è bisogno di certezze»

Stiamo dunque vivendo una primavera del settore edile-immobiliare? Daniele D’Orazio, Amministratore unico di Impredo Spa, azienda di costruzione con una lunga esperienza cantieristica nei settori dell’edilizia residenziale, civile, industriale, direzionale, scolastica e alberghiera, si mostra cautamente fiducioso: «Sicuramente l’edilizia sta vivendo un momento d’oro. Tuttavia il clima di incertezza rispetto alle misure statali di sostegno al settore una volta usciti dalla fase straordinaria che stiamo vivendo, rischiano di produrre una bolla che nel futuro prossimo potrebbe esploderci fra le mani. Soprattutto è necessario prepararsi a fronteggiare concretamente il fabbisogno di manodopera qualificata e ridurre il drammatico mismatch tra domanda e offerta di lavoro, causa di ritardi e rallentamenti negli interventi sui cantieri. Proprio per questo sto portando avanti il progetto Mastri 4.0, la Scuola dei Mestieri di Impredo, dove ragazzi e ragazze possono formarsi nelle professioni edili».

Spaziani Testa, Confedilizia: «Occorre un cambio di rotta»

Parole che fanno eco al monito lanciato dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, intervenuto al Italy Winter Forum 2022 organizzato da Monitorimmobiliare. Sottolineando come «il settore immobiliare, unito a quello delle costruzioni, rappresenta il 30 per cento del prodotto interno lordo italiano», Spaziani Testa ha spiegato che politiche sbagliate hanno portato negli ultimi dieci anni, a una perdita di valore delle abitazioni stimabile in quasi 1.200 miliardi di euro in termini reali. Questi dati dimostrano che occorre un cambio di rotta, liberando il comparto dagli eccessi vincolistici e fiscali che lo frenano e perseguendo l’obiettivo di una reale tutela del diritto di proprietà nei rapporti di locazione“, ha aggiunto il presidente di Confedilizia. «Solo così il mattone, fatto di grandi operatori e di una proprietà diffusa di cui dobbiamo andare orgogliosi, potrà tornare a essere quel motore di sviluppo, crescita e occupazione che è sempre stato».