L’edilizia corre, ma servono maestranze e nuovi professionisti specializzati

Il mondo dell’edilizia prova a lasciarsi alle spalle le difficoltà legate alla crisi economica e preme forte sull’acceleratore del Superbonus 110%, che ha rimesso in moto il settore, sempre più centrale nel piano di ripresa economica del paese.

La ripartenza dell’edilizia deve però fare i conti con una carenza di manodopera qualificata e figure professionali specializzate su cui poter contare in fatto di competenze e specializzazioni.

Le richieste nei cantieri

La richiesta di personale formato da inserire nei cantieri è più o meno la stessa in tutta Italia. Servono operai specializzati in coibentazioni e cappotti termici, ma anche personale per il montaggio dei ponteggi, escavatoristi, autisti di mezzi, muratori e carpentieri. La crisi dell’edilizia cominciata nel 2008 ha fatto perdere una generazioni di lavoratori, di cui oggi se ne sente assoluta necessità, vista la crescita del settore da ottobre 2020 soprattutto nelle aree metropolitane (+6,6% di cantieri e 4,4% di imprese).

Inoltre, per cogliere le opportunità che le trasformazioni sociali e ambientali garantiranno nei prossimi anni, è fondamentale la presenza nei cantieri di professionisti specializzati in green e digitale che sappiano affrontare le sfide dell’ecosostenibilità, della rigenerazione urbana e dei nuovi modi di abitare gli spazi privati e pubblici.

Al fianco di ingegneri civili, energetici, meccanici ed esperti di mobilità, serviranno tecnici in grado di gestire cantieri edili, project manager, tecnici della soluzione sul lavoro e artigiani capaci di lavorare i materiali vecchi e nuovi.

E se la smart home è ormai il presente, allora entrano in gioco anche geometri ambientali, tecnici del risparmio energetico, bioarchitetti, carpentieri sostenibili, certificatori energetici.

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Il centro studi dell’Ance, associazione dei costruttori, stima per il 2022 un fabbisogno occupazionale aggiuntivo diretto nel settore di circa 170mila unità cui si sommano 95mila unità nei settori collegati, per un totale di 265mila posti di lavoro. Le strozzature del mercato del lavoro sono già in atto: non si trovano il 52% degli addetti alle finiture e il 60% dei giovani operai specializzati richiesti.

L’impegno di Impredo con Mastri 4.0

In questo contesto, Impredo si è impegnata per formare i professionisti della nuova generazione. Mastri 4.0 è la scuola dei mestieri edili ideata da Daniele D’Orazio, amministratore di Impredo, per formare le maestranze del futuro, che prevede quattro corsi in particolare: carpenteria e muratura, impiantistica idraulica ed elettrica, decorazione e falegnameria, project management. L’obiettivo è di investire sul capitale umano e garantire formazione e aggiornamento ai giovani.

«Aiutare i giovani, insegnare loro un lavoro, dargli una possibilità è un modo per noi di Impredo di contribuire alla crescita del Paese – commenta D’Orazio –. Nella mia azienda voglio professionisti competenti e visto che la mia famiglia lavora nel mondo dell’edilizia da oltre 50 anni conosciamo bene quali sono le esigenze, quali maestranze sono indispensabili e come sia difficile trovare personale qualificato. Noi offriamo una possibilità, sta ai giovani sfruttare le occasioni che incontrano e immaginare un futuro con costruzioni green e sostenibili, perché è da oggi che dobbiamo cominciare a pensare a un mondo diverso e più rispettoso dell’individuo e dell’ambiente».

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